FATTO IL GOVERNO, BISOGNA GUARDARE AL SENATO: I NUMERI DELLA MAGGIORANZA DIVENTANO SEMPRE PIU’ BALLERINI
PER AVERE LA MAGGIORANZA IN SENATO, DEVE AVERE 104 VOTI E IL CENTRODESTRA NE HA 115. MA LEI SI PRIVA DI NOVE SENATORI FACENDOLI MINISTRI E ALMENO ALTRETTANTI SARANNO I SENATORI SOTTOSEGRETARI COSÌ IL GOVERNO NASCE MORTO
La reazione più divertita è quella dei vecchi democristiani. «Forse Meloni ha istinti suicidi», commenta una vecchia volpe del Pd che preferisce l’anonimato: «Per avere la maggioranza in Senato, deve avere 104 voti e il centrodestra ne ha 115. Ma lei si priva di nove senatori facendoli ministri…almeno altrettanti saranno i senatori sottosegretari! Poi, non contenta, leva pure dal governo Maurizio Lupi, che al Senato ha un suo gruppo parlamentare… Ma così il governo nasce morto!».
Ai dem colpisce la modalità con cui la premier «non ha concesso il cuore del governo a Berlusconi o Salvini: il ruolo di vicepremier è una medaglia di latta, non esiste nell’ordinamento, neanche nell’amministrazione», nota Borghi. «Poi agli Esteri c’è Tajani, ma la presenza di Crosetto alla Difesa garantisce gli alleati americani e lui insieme alla Meloni sterilizza le ipotesi di sbandamento dopo le uscite di Berlusconi.
Infine, mettere Giorgetti all’Economia è un’operazione sottile: impegna direttamente la Lega per affrontare il rapporto con l’Europa, la trattativa sul Pnrr e la tenuta sociale del paese. Giorgetti dovrà badare alla tenuta dei conti, non potrà fare la flat tax e la Lega non potrà metterlo sotto schiaffo».
(da la Stampa)
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