FESTA DELLA REPUBBLICA, MATTARELLA AI GIOVANI: “LAVORARE ALL’ESTERO SIA UNA LIBERA SCELTA, NON UNA FUGA DI CERVELLI”
IL MESSAGGIO DI AUGURI DI ZELENSKY
È il 77esimo anniversario della fondazione della Repubblica italiana. La celebrazione principale, come ogni 2 giugno – giorno in cui, nel 1946, si svolse il referendum sulla forma istituzionale dello Stato, si è tenuta a Roma
Dopo che Mattarella ha deposto la corona di alloro e l’esecuzione del silenzio, le Frecce tricolori hanno attraversato il cielo sopra l’Altare della Patria. Quindi le autorità si sono spostate verso il palco presidenziale, in via dei Fori Imperiali
Il messaggio di Mattarella al capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone
«Celebriamo oggi il 77esimo anniversario della nascita della Repubblica. I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione europea che abbiamo contribuito a edificare. Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale. Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l’azione delle Forze armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo. La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell’ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo. L’orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze armate. I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l’affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono, sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune. Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi. Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie. Il loro esempio ci è di guida e sollecita l’impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell’assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito. In questo giorno di festa formulo a tutti gli appartenenti alle Forze Armate di ogni ordine e grado, con sentimenti di gratitudine per il servizio svolto, il più fervido augurio. Viva le Forze armate, viva la Repubblica».
Il messaggio di Mattarella per gli italiani all’estero
Poco prima dell’avvio delle celebrazioni, su Rai Italia, la tv dedicata ai cittadini all’estero, il presidente della Repubblica ha rivolto loro un messaggio: «Un saluto ai connazionali che lavorano, studiano e vivono all’estero. Ai cittadini di altri Stati, che hanno origine italiana, e che amano le radici della propria storia familiare. A tutte le persone che, fuori dai nostri confini, amano, e apprezzano, il nostro Paese», ha esordito. «Care italiane, cari italiani all’estero, la Repubblica, si sviluppa e progredisce, chiamando a raccolta le, proprie, energie di grande qualità. Per voi, dà testimonianza il vostro vissuto. La vostra intelligenza, la vostra esperienza, la vostra capacità di creare reti e canali di comunicazione, di essere ponti e testimoni dei valori della peculiarità italiana, a confronto costruttivo con le esperienze e le peculiarità di altri. La Repubblica siete anche voi!». Mattarella ha sottolineato che la storia dei migranti italiani è «una storia di privazioni, tribolazioni e, comunque, di riscatto e di successo». E ha concluso il videomessaggio con un auspicio: «Oggi, lavorare all’estero, non dovrebbe pià rappresentare, per nessuno, una scelta obbligata. Bensì un’opportunità, specialmente per i giovani. È responsabilità della Repubblica far sì che si tratti di libera scelta. Il bagaglio di esperienze, umane e professionali, maturato in altre realtà, in altri Paesi, valorizza i talenti che vanno all’estero. Talenti, preziosi e apprezzati, consapevoli di come l’incontro, il confronto, il dialogo tra culture, la circolazione di idee e di concezioni diverse, sia lievito per l’avanzamento in tutti i campi. Si tratta di passare dalla “fuga dei cervelli” alla circolazione dei talenti, alimentando un circuito, virtuoso, di capacità e di competenze».
(da agenzie)
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