FESTA DEMOCRATICA A FIRENZE
SON FINITE LE SALSICCE NOSTRANE… VELTRONI E’ IN AMERICA PER FARSI FARE LA FOTO RICORDO CON OBAMA…I VOLONTARI LATITANO E I CAPITALISTI SPONSORIZZANO… EMBLEMATICO IL LUOGO: PARCO DELLA FORTEZZA DA BASSO… PIU’ IN BASSO DI COSI’…APPALTANO ANCHE I RISTORANTI… LE INFRADITO DEL PD
Veltroni non terrà il comizio di chiusura, rinunciando a una storica tradizione delle Feste dell’Unità , ora Feste Democratiche. Forse avrebbe avuto poco da dire, forse meglio non farsi contare alla Festa nazionale del Pd, localizzata quest’anno a Firenze, nel Parco della Fortezza da Basso ( scelta emblematica…più in basso di così).
Il Walter si è preso sottobraccio Rutellone ed è partito per l’America: vanno a festeggiare Obama, come quei turisti che appena vedono un personaggio famoso gli si mettono a fianco e chiedono all’amico di scattare la foto ricordo. Probabilmente per quello sono andati in due, per scambiarsi la macchina fotografica. Ci faranno sapere se sono riusciti nell’intento. Veltroni passerà da Firenze velocemente il 6 settembre, per farsi intervistare da Mentana.
D’altronde, qua a Firenze, il luogo è diviso per colori. Area rossa gestita dai circoli Pd, area azzurra dai privati, area gialla riservata agli spazi espositivi degli sponsor, area verde destinata ai dibattiti. Cosi nessuno sbaglia strada, già l’hanno sbagliata da tempo. Gli spazi rossi sono appena dieci, contro i ventiquattro dei privati e un padiglione intero per gli sponsor: la dice già lunga su chi tiene su la festa.
Ci sono poi isolati gli ultimi giapponesi, quelli che stavano nella foresta, convinti che il nemico fosse ancora presente: i compagni di Sesto che gestiscono la pizzeria e quelli che servono ai tavoli dell’Osteria Vecchi Campi. Son finite anche le salsicce nostrane, le hanno subappaltate. Più appalti e meno bisogno di manovalanza hai e la manovalanza deve essere motivata, altrimenti sta a casa. E di entusiasmo qua ne gira poco.
Sono più allegri i gestori dei ristoranti appaltati, di stile latino americano: le salsicce le cucinano loro, argentini, cubani, colombiani, peruviani, nei loro ristoranti multietnici. La concorrenza gliela fanno i kebab, le specialità thailandesi e quelle indiane. Merce rara la cucina italica a base di “frittura di pesce e vongole” e di ”stinco con patate”.
Fa effetto poi la pubblicità di un hotel con lo slogan “Matrimoni per tutte le stagioni”, quasi facesse presagire l’unione Ds-Margherita. E’ tutto bilanciato però: stand dell’Unità ( frequentato) e quello di Europa ( organo della Margherita, deserto); a inizio festa ricordo di Bruno Trentin, chiusura con serata dedicata ad Aldo Moro.
Emerge la realtà di un partito diviso tra un passato ingombrante e un presente invisibile, tra nuove leve immaginarie e vecchi militanti spaesati. Se vuoi trovare qualche traccia del passato devi addentrarti nel grande padiglione che ospita le Vespe Piaggio e le associazioni di massaggi shiatsu: qua si trova lo stand del Manifesto. Emerge qualche maglietta del Che, la bandiera di Cuba. Altrimenti ci si deve orientare verso il punto vendita ufficiale e “serio”: libreria, magliette e cappellini a 5 euro, matite a 1 euro. Tutti cercano le infradito del Pd di cui hanno parlato i giornali, ma non sono ancora arrivate: delusione della base militante…
Il comico Crozza si è esibito giorni fa, lasciando il segno: “ Walter, hai fatto più tu in 8 mesi che la Cia e Gelli in mezzo secolo: hai spazzato via il comunismo in un lampo”.
C’e stato pure un dibattito sulle Olimpiadi, presenti la tuffatrice Tania Cragnotto e il marciatore Alex Schwazer… liquidato da un vecchio militante con la battuta “ che me ne frega delle Olimpiadi, io credevo che qua si parlasse di politica”.
Forse aveva sbagliato luogo in effetti, neanche più le salsicce sono quelle di una volta, avrebbe dovuto capirlo…
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