FILIPPO ROMA: “SE TOCCHI I CINQUESTELLE RICEVI MINACCE DI MORTE, NON MI ERA MAI SUCCESSO CON RENZI”
IL GIORNALISTA DELLE IENE RACCONTA LE MINACCE RICEVUTE DOPO L’INCHIESTA SUL PADRE DI DI MAIO
Dopo l’inchiesta delle Iene sul padre di Luigi Di Maio, l’autore del servizio, Filippo Roma, è stato bersagliato sui social di insulti e minacce di morte.
In un’intervista rilasciata alla Stampa, il giornalista ha spiegato che non è la prima volta in cui si trova a fronteggiare una simile reazione da parte degli elettori pentastellati.
“Insulti e minacce? Non sono spaventato e neppure stupito. Succede sempre quando faccio un servizio su M5S”, spiega Roma al quotidiano.
Nonostante il leader dei 5 Stelle abbia preso le distanze da queste reazioni – “Do atto a Di Maio di aver preso le mie difese e di non essersi mai sottratto al confronto” – le minacce non sembrano arginarsi. Con nessun altro aveva riscontrato lo stesso effetto. In passato ho “perseguitato” per mesi Enrico Letta, sul tema delle lobby del gioco d’azzardo, e Matteo Renzi, che aveva fatto delle promesse ai disabili e non le manteneva. E anche esponenti di Forza Italia. Ero stato persino più aggressivo rispetto a quanto ho fatto con Di Maio. Eppure nessuno aveva protestato, meno che mai con gli insulti.
Dagli esponenti 5 Stelle sono partite pesanti attacchi contro la stampa. E alla domanda se siano anche queste parole ad alimentare il clima di odio, Roma risponde così:
Le parole dei leader hanno l’effetto di soffiare sul fuoco e far divampare l’incendio. Trovo questo vittimismo eccessivo. Se anche ci fosse stato un complotto dei media, non ha funzionato, visto che hanno vinto le elezioni. Più che preoccuparsi dei media, ora dovrebbero governare.
(da agenzie)
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