FINALMENTE L’OCCIDENTE SI E’ MOSSO: FRANCIA E GRAN BRETAGNA PRONTE A BOMBARDARE SUBITO IL CRIMINALE GHEDDAFI
L’ONU HA APPROVATO LA RISOLUZIONE SU NO-FLY ZONE… AUTORIZZATE “TUTTE LE MISURE NECESSARIE” PER PROTEGGERE I CIVILI IN LIBIA… L’ONU IMPONE IL CESSATE IL FUOCO ANCHE CON L’USO DELLA FORZA
Con 10 voti a favore, 5 astenuti (Russia, Cina, Brasile, India e Germania) e nessun voto contrario il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato la risoluzione che autorizza l’imposizione di una no-fly zone sulla Libia «con tutti i mezzi a disposizione», incluso il ricorso all’uso della forza.
Obiettivo l’immediato «cessate-il-fuoco e la fine completa delle ostilità ». Questa frase è stata inserita su richiesta della Russia, che voleva l’approvazione di un testo diverso da quello messo a punto, nella versione finale, dalla delegazione della Francia.
I temi chiave su cui si sono confrontati i membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu sono: No fly zone; protezione dei civili, da subito, a Bengasi; divieto di voli commerciali da e per la Libia; rafforzamento dell’embargo d’armi, ma escludendo esplicitamente una «forza occupante» il Libia.
La Gran Bretagna, poco prima dell’approvazione del documento, aveva annunciato che l’aeronautica britannica era pronta a sferrare la prima ondata di raid entro poche ore.
La risoluzione vieta «tutti i voli nello spazio aereo con l’obiettivo di proteggere i civili». Il divieto non si applica «ai voli il cui unico obiettivo è umanitario».
Gli Stati, che «potranno agire a livello nazionali o tramite organizzazioni regionali», vengono autorizzati a mettere in atto la no fly zone.
Le operazioni dei jet militari andranno intraprese «dopo aver notificato il segretario generale (dell’Onu) e il segretario generale della Lega Araba».
Il testo autorizza l’uso di «tutte le misure necessarie» per «proteggere i civili e le aree civili popolate sotto minaccia di attacco in Libia, compresa Bengasi», citata esplicitamente per permettere un intervento prima dell’arrivo delle forze di Muammar Gheddafi.
Il Palazzo di Vetro dovrà essere «informato immediatamente delle misure intraprese dagli Stati» a questo scopo.
In questo passaggio, rispetto alla prima versione, è stato aggiunto un inciso importante che «esclude una forza occupante» nel Paese africano.
La bozza impone misure ancora più dure per fermare le armi che arrivano ai soldati di Gheddafi e «al personale mercenario armato», autorizzando ispezioni in «porti e aeroporti, in alto mare, su navi e aerei».
Riguardo le sanzioni contro il regime, la bozza aggiunge nuovi nomi rispetto a quelli contenuti nella risoluzione 1970, approvata qualche giorno fa.
In particolare, vengono inseriti l’ambasciatore della Libia in Ciad e il governato di Ghat (nella Libia del Sud), perchè «coinvolti nel reclutamento dei mercenari» da altri Paesi dell’Africa.
Vengono bloccate una serie di entità finanziare libiche quali la Central Bank of Libya, la Libyan Investment Authority, la Libyan Foreign Bank, oltre che la Libyan National Oil Company.
Tutti i voli di tipo commerciale da e per la Libia vengono vietati, esattamente come quelli militari, per fermare l’afflusso di denaro nelle casse del Colonnello o l’arrivo di nuovi mercenari.
Gli Stati Uniti sono favorevoli a nuove misure internazionali nei confronti nella Libia nella misura in cui non prevedano l’invio di truppe nel paese, ha detto il sottosegretario di stato William Burns per cui «è difficile prevedere» la reazione di Russia e Cina sulla risoluzione Onu.
Gli Stati Uniti temono tuttavia che Gheddafi possa «tornare al terrorismo e all’estremismo violento» se riuscirà a schiacciare la rivolta in corso in Libia. «Prima l’Onu arriverà ad un accordo» sulla crisi libica e «meglio sarà » ha scritto il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, in un messaggio postato su Facebook nel quale definisce anche «inaccettabile» una vittoria di Gheddafi ed afferma che «la Nato è pronta ad agire per proteggere la popolazione civile dagli attacchi del regime».
La Francia vuole che vengano effettuate operazioni militari nelle ore successive all’eventuale approvazione delle risoluzioni Onu.
«Ci stiamo preparando ad agire» dopo che l’Onu avrà adottato le sue risoluzioni. Lo ha detto ai cronisti il ministro degli esteri francese, Alain Juppe, in una pausa dei lavori al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite a New York.
La Francia e i paesi partner, ha spiegato Juppe, stanno pianificando le azioni che seguiranno le decisioni dell’Onu.
Dal canto suo l’Unione europea non ha alcuna intenzione di «riprendere più i contatti con il regime di Gheddafi».
Lo ha detto Michael Mann, portavoce della rappresentante per la Politica estera europea, Catherine Ashton.
«Ci basiamo sulle decisioni del Consiglio europeo di venerdì scorso – ha precisato Mann – non pensiamo di riprendere il dialogo».
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