FINI FURIBONDO, SILVIO ALLARMATO DAI SONDAGGI, TRIUMVIRATO IN PERICOLO: E BERTOLASO PREPARA LE VALIGIE
ATTACCATO ANCORA DA FELTRI, IERI FINI A UN PASSO DA FAR CADERE IL GOVERNO… I SONDAGGI SEGNALANO TEMPESTA, SILVIO DELUSO DA VERDINI…DOPO LE ELEZIONI ANCHE BERTOLASO LASCERA’: AL SUO POSTO SI PARLA DI MORETTI
Ieri è stata la giornata più ad alta tensione che il governo abbia mai trascorso dall’inizio della legislatura.
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, legge su “il Giornale” di Feltri alcune intercettazioni che riguardano il fratello Massimo mentre parla con uno degli imprenditori coinvolti nella vicenda “Protezione civile”: nulla di rilevante, pubblicarle sembra solo l’ennesimo dispetto al cofondatore del Pdl da parte di un giornale di proprietà della famiglia Berlusconi.
Fini è furibondo e prende campo la voce che abbia richiesto le dimissioni dei vertici del partito.
Bocchino a sua volta avvisa che se sul decreto legge della Protezione civile verrà posta la fiducia i finiani faranno cadere il governo.
Fini e Berlusconi si vedono con urgenza a pranzo e Fini batte i pugni sul tavolo: “Cosa c’entra la famiglia con la politica? Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, hai esagerato. Per me questa esperienza finisce qua”. Che le parole insignificanti del fratello abbiano trovato pubblicazione solo su “il Giornale” è più che un indizio per il presidente della Camera, uno squallido tentativo di coinvolgere il suo nome.
Il premier non si può permettere una crisi al buio, giura come sempre di non saperne nulla, promette che venderà il giornale di famiglia, ritira la fiducia sul decreto legge ed è costretto da Fini ad annunciare un patto anti-corruzione contro quelli che lui continua a definire dei “birbantelli”.
Fini si placa e se ne va, ma il premier rimane con altri problemi.
Intanto i sondaggi segnalano una situazione di costante logoramento: al centrosud l’elettorato di centrodestra è deluso ed emerge che molti sono per l’astensione, mentre al nord la dissennata politica dei regali alla Lega farà sì che qualche elettore voterà direttamente il Carroccio, visto che il Pdl si è appiattito sulla sua linea.
Certezza sorpassa in Veneto e contrazione in Lombardia, con un futuro sempre più incerto a livello nazionale, dove si rischia grosso anche in Lazio e persino in Campania.
La sera prima il premier si è letto, con i suoi collaboratori, le intercettazioni che riguardano Verdini: al di là delle dichiarazioni di facciata, in realtà Berlusconi si sente tradito da Verdini, Bertolaso e in un certo senso persino da Letta.
Ora non è tempo di polemiche, ma dopo le elezioni “intendo fare pulizia”.
Il triumvirato sarà sciolto e si andrà verso un segretario (Bondi?) e un solo vice (gradito a Fini).
Bertolaso appena possibile farà le valigie e tra i candidati in pectore si fa il nome di Moretti, attuale capo delle Ferrovie ( meglio stendere un velo pietoso su tale ipotesi).
Fini ha imposto una stretta sui candidati e ha chiesto “liste pulite” e Berlusconi ha dovuto promettere pene più severe per i “birbantelli”.
A quaranta giorni dal voto forse il Pdl poteva arrivarci in condizioni migliori e con qualche idea in più.
Leave a Reply