FINI SUL DECRETO CALDEROLI: “UN VOLANTINO DELLE FESTE PADANE†E SUL GOVERNO: “LA MAGGIORANZA INDICHI UN ALTRO PREMIERâ€
ALLA CONVENTION DEL TERZO POLO IL PRESIDENTE DELLA CAMERA CRITICO ANCHE SULLA MANOVRA: “RINVIA I NODI STRUTTURALI”
«Dobbiamo dare atto a Casini di averlo capito qualche tempo prima: dar vita ad alleanze coatte rischiava di imprigionare le energie più sane della società e di cancellare una vera democrazia dell’alternanza di cui il Paese ha bisogno».
Lo ha detto il leader di Fli Gianfranco Fini nel suo intervento all’auditorium della Conciliazione per la convention del Terzo polo, di fronte a 1.300 persone, con in prima fila Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli e Raffaele Lombardo.
Fini ha sottolineato che ciò che unisce Udc, Fli, Api e Mpa «è la volontà di archiviare un bipolarismo primitivo, unico in Occidente che non sa individuare valori comuni anche se riguardano l’interesse nazionale. Un interesse – ha aggiunto – che invece non è la bandiera del centro, della destra o della sinistra ma degli italiani orgogliosi della propria storia, una bandiera che deve essere la stella polare di una politica consapevole che archiviare il bipolarismo non significa cancellare una democrazia dell’alternanza basata su valori condivisi».
Su un nuovo assetto della politica italiana che immagini il dopo-Berlusconi, Fini ha poi detto che «la maggioranza debba indicare un nuovo premier e il Terzo polo, in questo caso, non si tirerà indietro».
E ha proseguito: «La maggioranza ha il diritto-dovere di indicare un nuovo premier, sulla base di un’agenda di 2 o 3 cose da fare al più presto. Serve un uomo che archivi il libro dei sogni e serve un governo serio che si presenti in parlamento e si rivolga alle opposizioni le quali, credo, si assumeranno le loro responsabilità . Il Terzo polo – ha concluso Fini – non si tirerebbe indietro, non guarderebbe dall’altra parte».
Nel corso del suo intervento alla convention del Terzo Polo il leader di Futuro e Libertà ha criticato anche la manovra economica che «rinvia alla prossima legislatura la definizione dei nodi strutturali, mentre fa pagare oggi ai cittadini costi che rischiano di non poter pagare alla luce del drammatico impoverimento delle famiglie denunciato dall’Istat».
Fini ha sottolineato però che «se la casa brucia le opposizioni non fanno un ostruzionismo che non verrebbe capito dalla gente» ma ha anche aggiunto che «se dovranno esserci in futuro altri momento di coesione questa prova non dovrà essere chiesta soltanto alle opposizioni. Noi in questa circostanza – ha concluso Fini – abbiamo dimostrato di amare l’Italia più di quanto contrastiamo l’attuale governo».
Tranchant anche sul disegno di legge Calderoli: «L’Italia non ha bisogno del ddl Calderoli che assomiglia più a un volantino per le feste padane che non al testo del governo per ridisegnare l’architettura costituzionale», ha detto Fini.
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