FIRENZE, CASO BONUS: IL LEGHISTA BOCCI SI DIMETTE, MA SOLO DA COORDINATORE DEL CENTRODESTRA
MA NON MOLLA LA POLTRONA DI CONSIGLIERE COMUNALE A PALAZZO VECCHIO
Ubaldo Bocci non è più il coordinatore del centrodestra in Palazzo Vecchio. Dopo 48 ore vissute pericolosamente per la storia del bonus Inps percepito e poi dato in beneficenza, sotto attacco da mezza Italia sui social e dai partiti, ha deciso di rassegnare le dimissioni dal ruolo di speaker dell’opposizione di destra in Consiglio comunale.
Non lascia il consiglio comunale ma smette di rappresentare Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, i partiti col cui sostegno si era candidato a sindaco nel 2019.
Il manager, che ha dichiarato 277 mila euro nel 2019, ha chiesto e riscosso le due tranche del bonus da 600 euro – ha spiegato – per “provocazione”, per far capire che la legge era sbagliata, e poi ha girato quei soldi in beneficenza a due associazioni che si occupano di disabili e poveri.
In pochi lo hanno però capito, anzi la notizia ha indignato migliaia di persone e spinto i partiti del centrodestra a sfiduciarlo. E alla fine Bocci ha ceduto. Anche per non danneggiare la campagna elettorale della destra per le regionali.
“Condvido e apprezzo la scelta compiuta da Bocci, necessaria del resto; resto convinto della onestà e buonafede di Ubaldo; purtroppo per la sua inesperienza politica , si è tirato la zappa sui piedi e con un atto fatto in maniera goffa ha fatto storcere il naso a molti che lo avevano sostenuto” già commenta il capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi.
Dalla Lega, Federico Bussolin ed Emanuele Cocollini parlano di “atto dovuto”: “Abbiamo appreso con grande amarezza e sconcerto la questione legata alla richiesta del bonus di 600 euro da parte del consigliere Ubaldo Bocci, il cui reddito non ha certo bisogno di un modesto introito destinato per legge a chi soffre ed è in difficoltà economiche”
(da agenzie)
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