FLOP DELLE ESPULSIONI DEI CLANDESTINI: IN ITALIA SONO 500.000, MA NEL 2009 NE SONO STATI CONTROLLATI APPENA 52.000 ED ESPULSI SOLO 18.000
SOLO UN FERMATO SU TRE VIENE REALMENTE RIMPATRIATO E SOLO UNO SU DIECI VIENE CONTROLLATO….E’ IL DATO PIU’ BASSO DAL 1999, ALTRO CHE LE PALLE DI MARONI….PERSINO NEI CIE VIENE RIMPATRIATO SOLO IL 38% DEI DETENUTI
E’ il fallimento della politica delle espulsioni, la fine degli spot del peggiore ministro degli Interni che abbia mai avuto il nostro Paese, capace solo di prendersi i meriti di forze dell’ordine e magistrati nella cattura di latitanti.
Nel 2009 su oltre 52mila irregolari fermati, solo 18mila (il 34,7%) sono stati effettivamente rimpatriati.
E’ il dato più basso dal 1999.
Stando all’Ocse, oggi in Italia vivono e lavorano oltre mezzo milione di immigrati irregolari.
Il loro allontanamento dovrebbe avvenire o direttamente alle frontiere (respingimenti) o dopo l’ingresso sul territorio italiano (rimpatri).
I risultati?
Nel 2009 i respingimenti sono stati 4.298, in netto calo rispetto agli anni precedenti: 20.547 nel 2006, 11.099 nel 2007 e 6.358 nel 2008.
Quali sono le nazionalità più respinte?
Dopo l’ingresso di Romania e Bulgaria nella Ue, in testa ci sono gli albanesi (471 casi nel 2009), seguono i marocchini (320), i cinesi (196), i brasiliani (196) e i tunisini (186).
La maggioranza dei respingimenti avviene negli aeroporti (2.719), seguono le coste (911) e le frontiere di terra (668).
Stessa curva discendente si registra per i rimpatri: erano 24.902 nel 2006, 15.680 nel 2007, 17.880 nel 2008 e solo 14.063 nel 2009.
Insomma, l’anno scorso su un totale di 52.823 irregolari fermati dalle forze dell’ordine, solo 18.361 (tra respinti e rimpatriati) sono stati effettivamente allontanati: pari al 34,7%.
Il che conferma il trend decrescente dal lontano 1999.
Le cose non andrebbero meglio nel 2010: stando a quanto dichiarato il 16 agosto scorso dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, dall’inizio del 2010 sono stati espulsi solo 9mila irregolari.
Non è tutto.
Neanche i Centri d’espulsione paiono davvero funzionare, nonostante dal 2009 il tempo massimo di trattenimento sia passato dai due ai sei mesi.
Se, infatti, da un lato è diminuito il numero degli irregolari trattenuti (16mila nel 2005, 10.913 nel 2009), la quota dei rimpatriati è crollata: erano il 68,6% dei trattenuti nei Cie nel 2005, solo il 38% nel 2009.
E ancora: gli irregolari fermati e sanzionati nel 2009 sono stati 52.823, dunque solo un decimo degli immigrati senza documenti presenti in Italia, secondo l’Ocse.
Il calo di respingimenti e rimpatri potrebbe trovare spiegazione nella diminuzione del numero di irregolari presenti oggi in Italia?
In fondo, stando ai dati del Viminale, dal 1 agosto 2009 al 31 luglio di quest’anno gli sbarchi sono diminuiti di ben l’88%.
Peccato, però, che solo una minoranza degli immigrati che finiscono nella clandestinità arriva via mare.
L’Istat, per esempio, ha calcolato che gli sbarchi nel 2008 hanno inciso solo per il 5,4% sugli ingressi irregolari in Italia.
Il 65% degli immigrati, infatti, entra con un regolare visto turistico e alla scadenza resta da irregolare: li chiamano overstayers.
Un altro 30% arriva via terra, attraverso le frontiere degli accordi di Schengen.
E’ la dimostrazione, dati ufficiali alla mano, che non esiste alcun miracolo governativo nella lotta all’immigrazione clandestina e che Maroni ci ha solo riempito di spot leghisti, raccontandoci un sacco di palle mediatiche.
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