FONDI LEGA, PRIMA CONDANNA, PATTEGGIA IL PRESTANOME LUCA SOSTEGNI: 4 ANNI E 10 MESI PIU’ 20.000 EURO DI RISARCIMENTO
E’ CONSIDERATO L’UOMO CHE PER CONTO DEL COMMERCIALISTA SCILLIERI AVEVA TRATTATO L’ACQUISTO DEL CAPANNNONE DI CORMANO… PRESTO A PROCESSO I COMMERCIALISTI LEGATI ALLA LEGA
Ha patteggiato 4 anni e 10 mesi e una multa di 1.000 euro Luca Sostegni, presunto prestanome del commercialista Michele Scillieri, arrestato a luglio nell’inchiesta milanese sul caso Lombardia Film Commission e su presunti fondi neri per la Lega.
Il patteggiamento per Sostegni (difeso dal legale Giuseppe Alessandro Pennisi), che ha versato 20mila euro come risarcimento, è stato ratificato dal gip Raffaella Mascarino.
Il 62enne, che ha collaborato alle indagini, può diventare teste chiave in dibattimento.
Si avvicina la richiesta di processo immediato per gli altri arrestati nell’inchiesta dell’aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi.
Sostegni era finito in carcere il 15 luglio accusato di peculato, reati fiscali e tentata estorsione e poi, il 20 novembre, gli sono stati concessi i domiciliari.
Oggi era presente in aula al settimo piano del Palazzo di giustizia a Milano per la ratifica del patteggiamento, che aveva avuto l’ok dei pm.
Il presunto prestanome di Scillieri, il commercialista finito ai domiciliari assieme ai due revisori contabili della Lega in Parlamento Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni e all’imprenditore Francesco Barachetti, ha collaborato con gli inquirenti in numerosi interrogatori.
Nell’inchiesta sul caso Lfc, come emerso dagli atti, è stato accertato che la “intera operazione immobiliare” che ha portato la Lombardia Film Commission, tra il 2017 e il 2018, a comprare per 800mila euro un capannone a Cormano, nel Milanese, “in pessimo stato” è stata “congegnata dagli indagati”, tra cui Di Rubba e Manzoni, solo per “impossessarsi e spartirsi il finanziamento di 1 milione di euro stanziato dalla Regione Lombardia a favore dell’ente pubblico”.
Sostegni aveva chiesto ai commercialisti vicini al Carroccio di fargli avere 50mila euro in cambio del suo silenzio con la stampa sui dettagli di tutte le operazioni a cui avrebbe partecipato.
Ed era riuscito ad ottenere solo 20mila euro: la cifra da lui versata per il patteggiamento (raccolta anche grazie ad una colletta dei suoi amici) e ora confiscata.
Nel frattempo, la Procura è pronta a chiedere il processo con rito immediato (si salta l’udienza preliminare) per gli altri cinque arrestati (anche il cognato di Scillieri, Fabio Barbarossa), mentre va avanti il filone di indagine su presunti fondi neri raccolti dai contabili per la Lega.
Filone nel quale anche Scillieri sta collaborando con i pm e ha raccontato, ad esempio, di un “sistema” di “retrocessioni” di soldi al partito.
Per il gip Raffaella Mascarino, la richiesta di patteggiamento a una pena di 4 anni e 10 mesi avanzata dal legale di Sostegni, l’avvocato Giuseppe Pennisi, è “congrua”.
L’imputato ha reso dichiarazioni “confessorie” e ha restituito il profitto che costituisce condizione di ammissibilità al patteggiamento per i reati contro la pubblica amministrazione, come il peculato.
Ai cronisti che gli chiedevano se nella vicenda del capannone di Cormano era coinvolta anche la Lega, Sostegni ha risposto di “non aver avuto rapporti diretti” con i professionisti legati al Carroccio.
“Se ci sono stati saranno i giudici a stabilirlo”, ha detto. Sulla possibilità che parte dei soldi raccolti dai contabili Di Rubba e Manzoni siano finiti al partito, Sostegni ha risposto: “Può darsi, io non lo escludo, mi sono sentito usato in un gioco molto più grande di me, ora altri dovranno chiarire”.
(da agenzie)
Leave a Reply