FONDI PUBBLICI ALLA LEGA FINITI IN TANZANIA, IL MARONIANO SALVINI ATTACCA BELSITO: “SPERO CI SIA UNA SPIEGAZIONE A TUTTO QUESTO, PER RISPETTO DEI MILITANTI”
IL LEGHISTA SALVINI: “CI SONO SEZIONI CHE NON HANNO I SOLDI PER PAGARE L’AFFITTO, IL GIORNALE ‘LA PADANIA’ STA PER CHIUDERE E MANDIAMO SOLDI IN TANZANIA?”
Dal Regno dei fiordi all’isola di Afrodite, con un ultimo passaggio in Africa Orientale. È il percorso dei milioni di euro appena investiti dalla Lega e minuziosamente documentato da Giovanni Mari sul Secolo XIX .
Secondo la sua ricostruzione, il segretario amministrativo federale – Francesco Belsito, tesoriere del Carroccio ed ex sottosegretario alla Semplificazione nell’ultimo governo Berlusconi – alla fine del 2011 ha messo in moto una considerevole serie di operazioni finanziarie coordinate da Banca Aletti, il sistema di private e investment banking del Banco popolare.
Ecco il giro dei soldi: il 14 dicembre «un investimento in 7,7 milioni di corone norvegesi (poco più di un milione di euro) vincolato per 6 mesi a un interesse del 3,5%»; il 28 dicembre «1,2 milioni di euro per l’acquisto di quote del fondo Krispa Enterprise ltd » di base a Larnaca, nell’isola di Cipro, e infine il 30 dicembre «il collocamento di 4,5 milioni di euro in Tanzania.
È l’ultimo spostamento dell’anno e, nei fatti, svuota una delle dotazioni consegnate a Banca Aletti da Belsito per conto della Lega Nord».
Totale: quasi 8 milioni di euro in una decina di giorni, se si aggiungono anche i movimenti-base di 700.000 euro trasferiti ad altri conti del partito, di 450.000 euro emessi in assegni circolari e di 50.000 euro ritirati in contanti direttamente da Belsito. L’operazione in Tanzania, inoltre – specifica Il Secolo XIX – «coinvolge il consulente finanziario Stefano Bonet, coinvolto in un rocambolesco fallimento societario nel 2010 e in affari con l’ex ministro “meteora” Aldo Brancher».
Il tesoriere del Carroccio – che come sanno tutti i lumbard è figura con un enorme autonomia decisionale e, di fatto, rende conto solo al grande capo Umberto Bossi – ha risposto con fastidio alle domande del quotidiano ligure: «Queste informazioni sono una grave violazione della privacy e delle regole bancarie». E però non si è sottratto all’intervista, spiegando che i soldi investiti arrivano dal finanziamento pubblico – «rimborsi elettorali» – che personalmente non conosce l’entità delle operazioni perchè «noi ci affidiamo a banche e promotori di cui ci fidiamo» e che i contanti prelevati sono serviti a rimborsare «spese per i nostri collaboratori».
Il problema è che la girandola di milioni ha a dir poco stupito i vertici del Carroccio: persino i notabili di primissimo piano non sapevano nulla delle destinazioni finali di quei soldi e qualche imbarazzo in via Bellerio c’è.
Uno sbalordito Matteo Salvini parla a nome dei padani, preoccupandosi del bene della Lega e del nord: «Ci sono diverse sezioni che chiedono 100 euro ai militanti per pagare l’affitto a fine mese. La Padania , il nostro quotidiano, versa in difficoltà economiche che tutti conoscono. E poi leggiamo della Tanzania… Spero, per rispetto dei militanti, che ci sarà una spiegazione per ogni quattrino speso».
Elsa Muschella
(da “Il Corriere dela Sera“)
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