FRANCIA: I MUSULMANI SI SCHIERANO PER MACRON
SETTE SU DIECI AVEVANO VOTATO PER MELANCHON AL PRIMO TURNO
Al primo turno delle elezioni presidenziali francesi i voti dei musulmani sono andati in massa a Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale. Secondo un sondaggio dell’istituto Ifop, sette su dieci hanno dato la loro preferenza al candidato della France insoumise, aiutandolo a ottenere quel 21,95% che gli ha permesso di arrivare sul podio e sfiorare la qualificazione al ballottaggio.
E ora, in vista del secondo turno di domenica prossima, verso chi si dirigerà il prezioso bacino elettorale musulmano? Venerdì, la Grande moschea di Parigi e il Rassemblement des musulmans de France (Rmf), ossia due delle più importanti federazioni islamiche di Francia, hanno invitato i loro correligionari a sbarrare la strada all’«estrema destra» di Marine Le Pen, orientandosi verso il presidente uscente, Emmanuel Macron.
«Oggi alcune forze maligne si stanno facendo sentire e chiedono la messa al bando dei musulmani. Come reagire dinanzi a questa malvagità che si sta banalizzando e insinuando nell’animo delle persone?
Con un voto per garantire la continuità della République», ha scritto il rettore della Grande moschera di Parigi, l’algerino Chems-Eddine Hafiz, in un comunicato di venerdì 15 aprile.
Sulla scia di Hafiz, l’Rmf, presieduto dal franco-marocchino Anouar Kbibech, ha lanciato un appello ai fedeli di Allah affinché facciano «trionfare i valori repubblicani».
«Siamo coscienti dell’obbligo di neutralità politica richiesto dalla nostra missione, ma dobbiamo agire anzitutto come cittadini responsabili. Per questo motivo, riteniamo che solo un voto per Emmanuel Macron possa permettere al nostro Paese di preservare i princìpi repubblicani e consolidare i valori di apertura, di tolleranza e di solidarietà che lo hanno sempre caratterizzato», ha affermato Kbibech.
Quest’ ultimo, ex direttore del Consiglio francese del culto musulmano, disse nel 2015 che «bisognava raddoppiare il numero di moschee in Francia» (attualmente ce ne sono più di 2.500) per venire incontro alla comunità islamica francese e migliorare le sue condizioni.
Hafiz, dal canto suo, balzò al centro delle cronache nel 2006 dopo aver sporto denuncia contro il settimanale Charlie Hebdo, per aver pubblicato alcune vignette su Maometto, le stesse che costarono la vita a Wolinski e agli altri vignettisti il 7 gennaio 2015.
Dall’Algeria, come riportato dal quotidiano El Watan, è arrivato un altro segnale in favore di Macron. Il presidente del Senato algerino, Salah Goudjil, avrebbe avuto una conversazione telefonica con il suo omologo francese, il gollista Gérard Larcher, per decidere da che parte stare, ossia dalla parte di Macron.
«L’Algeria ha scelto il suo campo. I due candidati in lizza per il secondo turno sono consapevoli che, benché minoritari, i francesi di origini algerine possono cambiare il risultato delle elezioni», ha scritto El Watan. Questa sera, alla Grande moschea di Parigi, il rettore ha organizzato un iftar di sostegno alla candidatura di Emmanuel Macron all’Eliseo
(da agenzie)
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