FUORI DI TESTA: TRUMP PRIMA DICE CHE KAMALA HARRIS “NON AMA GLI EBREI”, POI RISPONDE SÌ A CHI GLI SUGGERISCE CHE IL MARITO DELLA SUA RIVALE, DOUG EHMOFF, È “UN EBREO DI MERDA”
KAMALA SFIDA IL TYCOON: “SE HAI QUALCOSA DA DIRE, DIMMELO IN FACCIA”. E I SUOI SOSTENITORI URLANO “LOCK HIM UP” (IN GALERA), PARAFRASANDO LO SLOGAN USATO DA TRUMP CONTRO HILLARY CLINTON NEL 2016
Donald Trump ha rilanciato in un’intervista radiofonica l’accusa che la vicepresidente Kamala Harris, sposata con un ebreo, “non ama gli ebrei” ed è sembrato essere d’accordo con il conduttore, che ha definito il second gentleman Doug Emhoff “un ebreo di merda”.
“Si può vedere il suo disprezzo”, ha detto alla radio conservatrice Wabc di New York, dopo aver sostenuto che Harris pareva a disagio durante l’incontro della scorsa settimana con il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu.
“Numero uno, non le piace Israele. Numero due, non le piacciono gli ebrei. Lo sai tu, lo so io e lo sanno tutti e nessuno vuole dirlo”, ha dichiarato. Incalzato dal conduttore, che gli ricordava che Emhoff è ebreo definendolo “un ebreo di merda”, il tycoon ha risposto “sì”.
“Lock him up!”, “Lock him up!”, “in galera, in galera”: quando Kamala Harris ha contrapposto il suo passato da procuratrice ai processi contro il suo avversario Donald Trump la folla ha gridato in coro la stessa grase che gridano i fan del tycon contro la sua ex rivale Hillary Clinton.
Nel suo comizio ad Atlanta Kamala Harris ha usato più volte un tono di sfida aperta con Donald Trump, deridendolo per la sua marcia indietro sul duello tv di settembre dopo essersi impegnato a farlo con Joe Biden (“non vi sembra bizzarro?) e auspicando che “riconsideri di incontrarmi sul palco del dibattito”. “Donald, se hai qualcosa da dire, dimmelo in faccia”.
Nel suo intervento ad Atlanta, Kamala Harris ha ripercorso i temi dei suoi ultimi comizi: attacchi a Trump, alle sue politiche e all’agenda estrema di Project 2025, impegno per la middle class e la riduzione dei prezzi per le famiglie, lotta contro Big Pharma e per le libertà, a partire da quella di abortire.
“Il primo giorno del mio insediamento mi occuperò delle speculazioni sui prezzi e di abbassare i costi. Vieteremo altre commissioni nascoste e spese di mora a sorpresa che le banche e altre aziende usano per aumentare i loro profitti”: lo ha promesso Kamala Harris nel suo comizio ad Atlanta.
Kamala Harris sarà l’unica candidata dem alla votazione virtuale per la nomination, che comincera’ il primo agosto e terminera’ entro il 5 dello stesso mese. Lo ha reso noto il comitato nazionale del partito, dopo che per gli eventuali sfidanti sono scaduti i termini per raccogliere le firme necessarie e comparire nella roll call. La vicepresidente si e’ gia’ assicurata verbalmente l’impegno di 3923 delegati, ben oltre il quorum necessario per diventare la candidata del partito alla Casa Bianca.
(da agenzie)
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