FUTURO E LIBERTA’: TRA PALLE AL PIEDE, STECCATI, PERIMETRI E QUINTE COLONNE DEL CAVALIERE
URSO VORREBBE UN FLI “MODERATO” CON IL PIATTINO IN MANO, ASPETTANDO LA MANCETTA DEL SULTANO…VEDE LA PAGLIUZZA DI UNA DESTRA APERTA AL CONFRONTO CON LA SINISTRA, MA NON LA TRAVE DELL’ALLEANZA VERGOGNOSA DURATA ANNI CON UN PARTITO RAZZISTA E ANTINAZIONALE… AL NORD OCCORRE UNA GRANDE ALLEANZA ANTI-LEGA
Partiamo da alcune dichiarazioni rese ieri dai microfoni di Radio 2 nel corso del programma “Un giorno da pecora” da Adolfo Urso, rimasto in Fli dopo la polemica con Fini, seguita alla nomina come vicepresidente di Italo Bocchino.
“Se Fini, dopo aver parlato per mesi della necessità di dare una spallata al governo, è parso tornare su posizioni più moderate è merito nostro, della nostra componente di moderati” ha sostenuto Urso.
Che ha poi affermato: “abbiamo perso 4 deputati e 4 senatori a causa della linea politica precedente: una forza politica deve pensare a costruire, non a lacerare, dobbiamo unire, non ostruire”.
Fermo restando che Fli “deve rimanere rigorosamente nell’ambito del centrodestra ed evitare alleanze anche solo tattiche con la sinistra”.
Ci rendiamo conto che l’argomento potrebbe essere facilmente liquidato con la tesi che dietro il malessere di Urso e pochi altri vi siano ragioni personali di peso politico interno.
In soldoni una mera questione di potere e poltrone, di simpatie ed antipatie, come accade si celi solitamente dietro tante nobili argomentazioni ideologiche, poste in essere per nascondere meno nobili motivazioni.
Ma facciamo finta di crederci e prenderle per vere.
1) Urso finge di dimenticare che la spallata al governo ci sarebbe stata se una cosca di corruttori (quelli ai quali lui guarda ancora con rispetto) non avesse messo in atto una campagna acquisti di parlamentari degna di un regime sudamericano.
Sono i numeri e i fatti a smentire Urso: i numeri perchè il governo, senza i cambi di casacca, sarebbe stato sotto di 10 deputati, i fatti perchè coloro che hanno tradito ora stanno per essere ricompensati con posti di governo.
Quindi tentare di dare una spallata a un esecutivo vergognoso come questo non solo era un diritto, ma era un dovere per una destra vera.
2) Se Fli ha perso 4 deputati e 4 senatori, Urso ne conosce bene le ragioni, non faccia il finto ingenuo visto che lui stesso ha confermato: “Berlusconi mi ha offerto qualsiasi cosa, anche di ritornare viceministro, se rientro nel Pdl”.
I metodi sono questi: non a caso alla moglie di Bocchino hanno tagliato il lavoro in Rai mentre a Barbareschi hanno fatto un contratto da 14 milioni di euro, come in passato i favori al Cepu hanno “convinto” la Polidori e le promesse di posti di sottosegretari o la rielezione assicurata altri transughi.
Abbia Urso il buon gusto di non addossare alla presunta linea politica di Fini questi abbandoni, semmai, da uomo di destra quale si dichiara, esprima il suo totale disprezzo verso questi metodi e i suoi mandanti.
Ed evitiamo di andare oltre, magari ipotizzando che anche l’uso di dossier nei confronti di chi aveva qualche scheletro nell’armadio abbia pure avuto il suo peso in talune defezioni.
3) Urso ha di fatto favorito, e questa è la sua responsabilità più grave, l’equivoco, messo artatamente in giro dal partito degli accattoni (leggi Pdl), che Fli si spostasse a sinistra, facendo accordi con i comunisti.
Abbiamo letto le esilaranti dichiarazioni di un deputato di Cuneo che sarebbe tornato nel Pdl dopo che la madre novantenne lo avrebbe rimproverato “che fai, vai coi comunisti?”.
Una balla messa in giro da quattro falsari dell’informazione e ripetuta da un premier (sempre colui che Urso vede ancora come interlocutore di una destra seria) a corto di argomenti politici, essendo notorio che di politica non capisce una mazza, è stata fatta propria da una parte di Fli per condurre una guerra interna.
Se Urso fosse stato confermato portavoce e il vecchio sociale rautiano Viespoli (che triste fine) non avesse avuto contrasti in Campania con Bocchino, non sarebbe successo nulla.
Invece qualcuno si è prestato a veicolare una menzogna, pur di giustificare il suo abbondono.
4) Un’ alleanza tattica anche con la sinistra sarebbe uno scandalo?
Da che mondo è mondo, caro Urso, esiste chi governa e chi sta all’opposizione.
E chi ci sta deve saperla fare, anche se è ormai abituato alle stanze del potere.
Nei vari enti locali è forse uno scandalo se chi sta all’opposizione vota spesso con le altre forze di opposizione? Dove sta il problema?
Forse Urso, uomo di cultura diversa dalla mia, ma immagino di solide radici liberali (almeno da quando ha sotterrato la sua giovane militanza nel Msi) dimentica che esiste solo un partito verso il quale una destra moderna ( ma anche una datata) dovrebbe avere una pregiudiziale ideologica?
Un partito all’antitesi dei valori di destra?
E non è la sinistra che lui evoca spesso, ma si chiama Lega, caro Urso: antinazionale, egoista, razzista.
E come mai, caro Urso, tu, così attento ai valori della destra moderata, hai accettato di sedere in un governo con costoro?
Come mai non ti sei dimesso indignato quando hai approvato il trattato con cui abbiamo regalato 5 miliardi a un assassino libico per fargli fare il lavoro sporco di affogare gli immigrati per conto terzi?
Dov’era la tua dignità di italiano “moderato” quando Bossi spiegò che uso avrebbe fatto del tricolore?
Ti indigni solo ora se qualcuno ipotizza un governo di liberazione, composto da sinistra democratica e centro, per mandare a casa un governo che ha sputtanato i valori della destra in tutto il mondo?
E allora per coerenza, fai una proposta moderata che ti suggeriamo e che ci troverà al tuo fianco: mai più alleanze locali o nazionali con la Lega.
Che Fli sia il primo partito, visto che ne ha le credenziali valoriali, a proporre un patto con gli elettori: “ovunque vi è la Lega, noi saremo dall’altra parte”.
E Fli lanci una campagna nazionale per alleanze anti-Lega al nord, aperte a tutti: dal Pdl al Terzo Polo al Pd.
Chi ci sta, ci sta.
Una alleanza che dimezzerebbe il potere della Lega al nord e gli spezzerebbe le gambe per sempre, aprendo nuovi spazi a una destra moderna, sociale e popolare.
O qualcuno ha paura di non essere più invitato ad Arcore?
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