G 8 ALL’AQUILA… MA QUANTO COSTA L’AEROPORTO?
LO SPOSTAMENTO DEL G8 ALL’AQUILA AVREBBE DOVUTO FARCI RISPARMIARE, MA ALLA MADDALENA C’ERA GIA’ UN AEROPORTO … IN ABRUZZO LO STANNO REALIZZANDO QUASI EX NOVO A PREDURO DOVE C’ERA UN PICCOLO AEROCLUB… LAVORI IN CORSO
Le rotte segrete su cui viaggeranno i grandi della terra sono custodite in qualche computer blindato, ma è sul terreno che si sta conducendo la battaglia contro il tempo per dare un aeroporto al G8.
I tecnici dell’Enav non hanno nascosto che ad Olbia oggettivamente i problemi erano già stati risolti, ma l’improvviso spostamento all’Aquila della riunione ha messo in moto un cantiere tecnologico a Preduro, alle porte della città , in cui agiscono da un mese gli uomini che controllano i cieli italiani.
Da un piccolo aeroclub si è dovuto creare un vero e proprio aeroporto, capace di smaltire tremila movimenti, tra decolli ed atterraggi, in tre giorni.
Prima c’era solo una pista di cemento di un chilometro e mezzo e lo scheletro di cemento di una torre di controllo mai terminata, giusto per far decollare gli aeroplanini dei dilettanti.
Utilizzato inizialmente per la macchina degli aiuti ai terremotati, è stato dirottato per la gestione dei voli degli statisti del G8.
Problemi quindi relativi alla quantità dei voli, le loro caratteristiche e le esigenze di sicurezza.
In arrivo un radar portatile, montato su un camion con relativo rimorchio, mentre i lavori al rudere della vecchia torre sono stati magicamente completati.
La torre è stata riempita di tecnologia, di sensori metereologici, di impianti radio terra-base-terra.
E’ stata asfaltata la via di rullaggio parallela alla pista di decollo, orientata sull’asse nord-sud.
Sono stati impiantati i fari elettronici che guideranno i piloti nell’avvicinamento a uno scalo a cui finora ci si avvicinava a occhio nudo, studiando le mappe, i fiumi e le montagne.
E’ stato sintonizzato con i satelliti l’Fms. Ma non sarà comunque un aeroporto facile per i piloti, pista corta, montagne vicine, problemi di atterraggio in caso di nebbia o temporale.
Nel qual caso si vieterà l’atterraggio per non rischiare.
La base di Preduro vedrà arrivare, durante i giorni del G8, solo elicotteri ed aerei a turboelica della Aeronautica militare, gli Atr 42 e i Cj 27.
Sui turboelica viaggeranno le delegazioni e gli staff, sugli elicotteri i capi di Stato in arrivo dagli aeroporti di altre province.
Barack Obama atterrerà a Ciampino con il suo Air Force One, Vladimir Putin a Pratica di Mare, Sarkò e altri a Fiumicino e a Pescara.
Poi tutti in elicottero fino a Preduro.
Sullo spazio aereo sopra la città dell’Aquila, sarà vietato il traffico non connesso al G8 e vigileranno in volo, 24 ore su 24, i nostri caccia.
Segregate e rigidissime le misure di sicurezza, raddoppiate le distanze minime obbligatorie con gli altri voli, dieci miglia in orizzontale e duemila piedi in altezza.
Quando il G8 sarà terminato speriamo che l’aeroporto non sia lasciato all’abbandono.
Ci si interroga quanto siano costati questi lavori e se ne valesse la pena.
E ci si chiede se, nel sistema ormai diffuso delle videoconferenze, ha ancora senso spendere milionate di euro per mettere intorno a un tavolo pochi capi di Stato che fanno passerella.
Ma questo è un altro discorso… restiamo con le ali a terra… anche se le pale dell’elicottero degli italiani girano…
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