GALLERIA DELL’ACCADEMIA DI FIRENZE: NON FUNZIONA L’ARIA CONDIZIONATA E LA VISITA PER AMMIRARE MICHELANGELO DIVENTA UN INCUBO
SVENIMENTI NELLE SALE, A RISCHI ANCHE I DIPINTI… CHE BELLA ACCOGLIENZA TURISTICA
Temperature roventi, aria stagnante, percentuali di umidità tropicali.
Alla Galleria dell’Accademia, uno dei musei fiorentini più visitati dai turisti di tutto il mondo, la visita per ammirare il David di Michelangelo rischia di trasformarsi in un’esperienza da incubo.
Gli impianti di condizionamento non funzionano come dovrebbero e l’unico modo per difendersi dal caldo, al piano terra, è munirsi di un ventaglio e agitarlo freneticamente. Spesso, però, non basta. E gli svenimenti sono ormai una routine.
«La scorsa settimana si è sentita male una signora incinta – spiega uno dei custodi, che chiede di mantenere l’anonimato perchè, spiega, non è autorizzato a parlare – e anche molti di noi hanno accusato un malore». A denunciare la situazione è la Cgil Fiorentina.
«Gli accessi -spiegano dal sindacato – hanno raggiunto cifre da record (una media di 6.000 ingressi al giorno con punte di 10.000) l’impianto di refrigerazione continua a non essere presente nella Sala del Colosso, nel Corridoio di Prigioni, nella Tribuna del David e nella Gipsoteca».
A subire le conseguenze del disservizio non sono solo i turisti e il personale, ma anche i dipinti.
«La lancetta dei rilevatori di umidità relativa supera il 78%, quando dagli atti di indirizzo per la conservazione del patrimonio artistico le tavole dipinte non possono soggiornare in locali che superino il 60%».
«La situazione è sotto controllo – rassicura la direttrice del museo, Cecilie Hollberg – Le opere non corrono nessun rischio e sono sotto monitoraggio regolare. Nonostante il Museo non abbia un restauratore interno ci facciamo finanziare dall’associazione Amici della Galleria dell’Accademia un restauratore che fa controlli frequenti. Non vi è niente di preoccupante sull’impianto di climatizzazione che non sappiamo già . L’impianto andava cambiato decenni fa. Da marzo finalmente ci è arrivato un funzionario architetto, abbiamo potuto risolvere le urgenze e si sta lavorando su un rinnovo completo dell’impianto che ovviamente non potrà aver luogo in piena estate». Rassicurazioni a cui replica un turista americano che, accaldatissimo, sventolando il suo ventaglio variopinto commenta: «Too hot».
(da “La Stampa”)
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