GAME OVER PER VINCENZO DE LUCA E LUCA ZAIA: LA CONSULTA HA DICHIARATO INCOSTITUZIONALE LA LEGGE DELLA REGIONE CAMPANIA CHE AVREBBE PERMESSO UN TERZO MANDATO PER IL PRESIDENTE
FINE DELLA SCENEGGIATA CAMPANA-VENETA, LA POLITICA NON E’ UNA MONARCHIA DOVE SI RESTA SUL TRONO A VITA
E incostituzionale la legge della Regione Campania che consente al presidente della giunta regionale uscente che ha già svolto due mandati consecutivi di candidarsi per un terzo mandato.
Lo ha stabilito la Corte Costituzionale. L’articolo 1 della legge della Regione, ricostruisce la Consulta, “dopo avere previsto che non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi, ha tuttavia stabilito che, ‘(a)i fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge’.
” Ma proprio inserendo questo inciso, sottolinea la Corte Costituzionale, la Regione “ha reso inapplicabile, per la prossima tornata elettorale, il principio fondamentale del divieto del terzo mandato consecutivo” posto dallo Stato con la legge numero 165 del 2004, “così violando l’articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare, tra l’altro, le ipotesi di ineleggibilità del presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica”.
Il divieto del terzo mandato consecutivo “opera, infatti, per tutte le Regioni ordinarie – conclude la Consulta – dal momento in cui esse hanno adottato una qualsiasi legge in materia elettorale, nel contesto di una scelta statutaria a favore dell’elezione diretta del presidente della Giunta regionale”.
Martella (Pd Veneto): “Fine del teatrino”
«La Corte Costituzionale mette la parola fine a un teatrino durato mesi e divenuto ormai stucchevole, animato da una maggioranza in crisi di identità e da un presidente che, dopo 15 anni consecutivi al governo del Veneto, ancora non pensa sia abbastanza – commenta il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico del Veneto. Come abbiamo detto da tempo, la lunga era di Zaia è finita. Nel bene e nel male, quello che poteva offrire alla nostra Regione lo ha già dato». «È arrivato il momento – prosegue Martella – di guardare avanti, di dare ai veneti certezze e rispetto. Si ponga fine anche al teatrino sulle elezioni, si fissi subito la data e si smetta di perdere tempo. Basta giochetti, basta meline, basta strumentalizzazioni. La democrazia non è un bene personale da piegare alle ambizioni di qualcuno. La legge dice che si vota ogni cinque anni. Punto. Il mandato della giunta Zaia scade in autunno. Non c’è alcuna ragione per rinviare: le urne si aprano entro i termini previsti. Il Veneto ha bisogno di una nuova fase, di nuove energie e nuove idee», conclude Martella.
(da agenzie)
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