GENOVA
LE NOSTRE INTERVISTE
10 Domande a ENRICO MUSSO
Inauguriamo la serie delle nostre interviste esclusive con il prof. Enrico Musso, docente universitario alla facoltà di Economia e candidato sindaco per il Polo delle Libertà alle ultime amministrative. Una chiacchierata un po’ fuori dagli schemi a cui Enrico Musso non si e’ sottratto, mettendo in rilievo nuovi aspetti e prospettive, sia per la nostra città che per il futuro del Centrodestra.
1) A detta di molti osservatori,lei ha rappresentato la vera novità delle ultime elezioni comunali. Rispetto ai voti di lista ha catalizzato infatti il 2,4% in più rispetto ai partiti di centrodestra, mentre la Vincenzi ha perso oltre il 3% rispetto ai partiti che la appoggiavano…che lettura si sente di dare a questo fatto?
Le persone non troppo legate agli schieramenti e ai partiti (e forse anche un po’ insofferenti rispetto a questi ultimi, sentimento notoriamente crescente) hanno posto maggiore attenzione ai programmi, ma ancor di più alla novità e indipendenza della candidatura. Vincenzi, a dispetto dello slogan “la nuova stagione”, è una politica professionista da un quarto di secolo. Io ero un indipendente, scelto per una competenza professionale di specifica utilità rispetto al ruolo di sindaco, e in particolare di sindaco di Genova. C’è stato un gran numero di voti disgiunti che ha premiato il candidato del centro-destra, e anche un gran numero di voti dati esclusivamente al candidato sindaco (in tutto, circa il 10% dei voti validi).
2) Lei ha puntato molto sulla trasparenza in campagna elettorale: che giudizio esprime sulla vicenda Burlando ed esibizione di tessera da parlamentare?
La vicenda ha indubbiamente molti aspetti oscuri. E la gestione della notizia, con un evidente tentativo – fallito – di tenerla nascosta, è l’aspetto più negativo della vicenda. L’errore è tecnicamente gravissimo, ma può accadere. Proprio per questo aver tentato di tenerlo nascosto è criticabile. Viceversa, sono fuori dal coro sulla questione dell’esibizione
della tessera: sono pressochè certo che lo spirito non fosse quello del “lei non sa chi sono io”, ma un tentativo di supporto formale-burocratico all’identificazione, in mancanza di validi altri documenti di riconoscimento.
3) La sua avversaria Marta Vincenzi ha puntato molto sulla “immagine” con la “notte bianca” di Genova: che impressione ha avuto dal suo osservatorio politico?
Personalmente non mi ha entusiasmato, ma rispetto l’opinione dei molti che l’hanno gradita e/o trovata importante dal punto di vista del tempo libero e del commercio. Se fossi sindaco ne terrei conto. La cultura è ovviamente altro. Avrei cercato di offrire gratis cinema, teatri e concerti “colti”, non solo Tiziano Ferro o il mio amico Gino Paoli. Il giro d’affari di 20-30 milioni mi sembra poi pura fuffa mediatica: con musei e concerti gratis, dubito che il nottambulo “medio”, inclusi anziani e poppanti, abbia speso 70-80 euro in birre e panini con la porchetta. E se fosse, non è esaltante.
4)Svincolandosi un po’ dai partiti,lei si è assunto l’onere di creare una “giunta ombra”, composta di tecnici molto qualificati, col compito di incalzare la Giunta di sinistra sui problemi reali di genova. Cosa risponde a chi l’accusa che si tratta di una operazione di immagine?
È un’accusa che non è giunta alle mie orecchie, mentre ho invece sentito commenti positivi da tante persone incontrate per strada o al lavoro. Più che di immagine, è un’operazione di sopravvivenza: da solo è impensabile occuparmi di tutti i settori, sia per quantità di lavoro che per competenza specifica sui temi. Il team di esperti va proprio nel senso della mia
candidatura, e cerca di perfezionarla, puntando su indipendenza, competenza, voglia di fare qualcosa di utile per la nostra città . Le prime presenze dei miei “esperti” nelle commissioni del consiglio sono state una novità accolta
con favore da molti colleghi.
5) Il suo iter politico e la sua nota formazione liberal la induce spesso a vedere “oltre” i partiti e a fare riferimento alla società
civile: I partiti riescono a fare un passo indietro di fronte alle nuove sitanze che emergono dai cittadini?
No. Dovranno essere i cittadini a fare dei passi avanti. Non nel senso del “vaffa”, che anche quando parte da ottime ragioni finisce per sfogare gli istinti peggiori, ma in quello dell’impegno diretto o quanto meno di una più attenta valutazione dell’operato dei politici e in una conseguente sanzione attraverso il voto. Diceva Pericle che “l’uomo che evita di essere coinvolto negli affari dello stato è un cittadino inutile”, e che “se pochi sono capaci di dare vita ad una politica, tutti sono capaci di giudicarla”.
6) Il ricordo più bello della sua campagna elettorale e la cosa invece che non rifarebbe…
Due ricordi bellissimi: gli interventi nelle scuole, senza chiedere il voto ma invitando i diciottenni ad interessarsi alla politica, e una notte in mezzo agli homeless di Principe, per rendermi conto dei loro problemi. Niente invece che non rifarei, anche se tutte le volte che ero costretto a “tagliare corto” per successivi impegni ero tremendamente a disagio.
7) Favorevole al partito unico del Centrodestra o meglio che ciascuno conservi la propria identità ?
Favorevole, da tempo. L’identità di ciascuno serva a costruire una forte identità collettiva, quella che oggi manca in Italia, basata sui grandi valori dell’impegno, della responsabilità , del merito, del rispetto delle regole. Anche il centrodestra vive molte degenerazioni della politica. Se non cambia radicalmente potrà certo tornare al governo, ma non cambiare veramente la società .
8 ) Per un invito a cena…deve scegliere uno solo dei due… Marta Vincenzi o Claudio Burlando? Claudi Scaiola o Renata Oliveri?
A cena prediligo sempre le signore. Dunque Marta Vincenzi (purchè non parli di porto lungo) e Renata Oliveri.
9) Cosa cambierebbe nel modus operandi del Centrodestra a Genova per fare un salto di qualità ?
Ci vuole molto più coordinamento e gioco di squadra dentro e fra i partiti. Quasi tutti mi hanno lealmente sostenuto, ma se ci avessero creduto davvero, avremmo potuto farcela. I politici di lungo corso mi trattavano bene (quasi tutti), ma non ci credevano. E non credendoci, ognuno cerca di costruirsi i propri percorsi elettivi personali (consigliere comunale, regionale, deputato, etc.) ma non gioca per vincere.
10) Quali priorità indicherebbe per l’operato della Giunta comunale? Quali sono i problemi più impellenti per la città e più sentiti dai
cittadini?
Sicurezza, tasse, trasporti. In questa e in molte altre città governate dalla sinistra si è fatto finta fino ad oggi che il problema sicurezza non esistesse (perchè era un discorso “di destra”), si sono aumentate le tasse locali fino ai massimi consentiti (per gestire una socialità inefficiente o semplicemente mantenere una macchina comunale elefantiaca), ci si è opposti alle infrastrutture perchè infastidivano qualche ambientalista o qualche comitato. I risultati sono sotto i nostri occhi.
Ultima domanda
A chi spera ancora in una politica fatta di ideali e di pulizia morale,a un suo studente che le ponesse tale questione…cosa direbbe?
La politica deve essere proprio questo. E lo può essere se tutti quelli che ci credono si impegnano direttamente e/o si interessano fortemente della cosa pubblica. C’è una tradizione civica da recuperare, un senso della vita sociale, del rispetto delle regole, dell’utilità collettiva, che deve passare attraverso la coscienza di ognuno di noi. Quale che sia il suo orientamento politico.
Leave a Reply