GHEDDAFI TRADISCE L’ITALIA: IL METRO’ DI TRIPOLI LO COSTRUIRA’ LA FRANCIA
SARKOZY RIESCE A OTTENERE PER L’AZIENDA FRANCESE “VINCI” UN APPALTO DA 3,5 MILIARDI DI EURO PER COSTRUIRE LA METROPOLITANA A DANNO DELL’ITALIANA IMPREGILO….MENTRE 850 KM DI FERROVIA SONO ASSEGNATI ALLA CINA….MA CHE GRANDE ACCORDO ABBIAMO FATTO CON LA LIBIA, REGALANDOGLI MILIARDI PER OTTENERE SOLO BRICIOLE
Dopo la firma dell’accordo tra Berlusconi e Gheddafi che aveva peraltro generato polemiche a non finire, circa i presunti “danni di guerra” che abbiamo pagato per la terza volta in venti anni al leader libico, per avvenimenti di 90 anni or sono, avevamo stigmatizzato come si trattasse di un patto a esclusivo vantaggio della Libia.
Per ottenere che gli uomini di Gheddafi facessero il “lavoro sporco” nei confronti degli immigrati africani che dalle coste libiche intraprendevano il viaggio della speranza e della disperazione verso le coste siciliane, intercettando i barconi e impedendo loro di chiedere il diritto di asilo sancito dalle convenzioni internazionali ( che Gheddafi non ha mai ratificato), abbiamo firmato un accordo che prevede l’esborso di miliardi di euro a fondo perso a favore della Libia.
Il premier Berlusconi ricorderete che in quella occasione aveva però sottolineato gli enormi vantaggi che ne sarebbero derivati per le nostre aziende nazionali, in quanto l’asse italo-libico avrebbe permesso al nostro Paese di diventare il primo partner economico della Libia, garantendosi il monopolio nella costruzione delle infrastrutture di cui il governo di Tripoli ha necessità .
Autostrade, ferrovie, metropolitane, centri residenziali, tutto sarebbe stato costruito da nostre imprese.
Peccato che non sia così, come volevasi dimostrare Gheddafi fa i suoi interessi, noi non sappiamo fare i nostri.
Ecco già pronto infatti il contratto per la costruzione della metropolitana di Tripoli del valore di ben 3,5 miliardi di euro.
A beneficiarne sarà il gruppo francese Vinci (50 miliardi di fatturato,di cui 18,5 realizzati con progetti all’estero) e non l’italiana Impregilo, come si pensava. Si tratta di 97 km per 89 fermate, con 236 vagoni per il trasporto medio di 30.000 passeggeri.
Da parte italiana si cerca ora di fare in modo che il tradimento libico non diventi un’abitudine.
La Libia,sempre in questi giorni, ha affidato poi alla Cina la realizzazione della costruzione del primo tratto di 850 km di ferrovia, mentre lo studio e la riprogettazione di tutto il percorso è stato affidato a una società di ingegneria tedesca.
A questo punto ci si chiede chi costruirà i rimanenti 2700 km, ovvero 75 stazioni, 168 ponti, 15 gallerie.
E chi riuscità a vendere 244 locomotive, 8642 vagoni e 54 milioni di giunture. Anche perchè, mentre l’Italia regala soldi a fondo perso, la strategia di Sarkozy punta a piazzare non solo contratti di tecnologia nuclerare civile, ma anche per sistemi d’arma, dalle navi da guerra ai cacciabombardieri Rafale. Un affare da 4 miliardi, mentre le aziende francesi hanno già piazzato i missili anticarro di ultima generazione Milan e premono per ricostruire l’esercito libico.
Cosa abbiamo rimediato finora noi italiani dopo l’accordo con la Libia?
A fronte di una torta di 130 miliardi di euro ( tanto valgono gli stanziamenti per le infrastrutture libiche,) abbiamo avuto una somma di appalti che non arrivano neanche a 1 miliardo.
Ovvero 161 milioni per la fornitura della fibrea ottica, 35 milioni per quella della banda larga, 150 milioni per il restauro di siti archelogici, 440 milioni per la costruzione di tre centri universitari.
Oltre alla promessa di un’area di 500 ettari a Misurata dove le imprese italiane potranno esportare e importare a tasso zero, godendo di vantaggi fiscale per 5 anni.
In un colpo solo la Francia, senza pagare nulla si è portata a casa lavori quattro volte superiori a quelli ottenuti dall’Italia.
Per non parlare della Cina.
Era questo il grande accordo firmato a Bengazi da Berlusconi?
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