GIALLO SULLA CASA EREDITATA DA BOSSI E RIVENDUTA PER 480.000 EURO, SPUNTANO UN’ALTRA TENUTA SUL BRENTA INTESTATA ALLA MOGLIE E UNA CASA SUL LAGO PER LA MAURO
NEL 2010 UNA SIGNORA LASCIA UN APPARTAMENTO A BOSSI “QUALE SEGRETARIO DELLA LEGA”, MA LA LEGA NON INCASSA NULLA DALLA VENDITA… NEL 2011 LE DUE DONNE DEL SENATUR FANNO AFFARI IMMOBILIARI: CON CHE SOLDI?
E’ la nuova grana che sta per colpire il leader della Lega, coinvolto dalle inchieste dei pm sul tesoriere del Carroccio Francesco Belsito accusato di aver distolto soldi del partito per pagare le spese private del Senatùr e della sua famiglia.
Una signora mantovana, Caterina Trufelli, nomina nel suo testamento come erede universale il Senatùr “quale segretario della Lega Nord”.
Un’eredità , dunque, non alla persona ma al politico.
La signora, leghista della prima ora, muore il 10 maggio 2010.
Lascia a Bossi un appartamento in via Mugello, zona viale Umbria, a Milano. Area residenziale, di pregio (anche se non certo prestigiosa come Montecarlo).
Rendita catastale: 958,03 euro.
Acqusito l’immobile, Bossi lo vende e ricava 480mila euro.
A quanto risulta a “Libero”, non un euro di quella somma è stata mai versata alla Lega.
Secondo l’inchiesta che sta terremotando la Lega e la stessa famiglia del suo segretario politico, Umberto Bossi, a carico delle casse del partito ci sarebbero state molte spese private dei figli di Bossi e non poche relative alle attività di una delle pasionarie del cerchio magico, come il segretario del Sindacato Padano, la senatrice Rosy Angela Mauro.
Fra i sospetti indicati dai magistrati inquirenti (e rigettati sdegnosamente da Bossi) con parte dei fondi del partito sarebbe stata ristrutturata la casa del leader a Gemonio e forse anche pagata una tenuta nel Brenta acquistata per assecondare la passione per l’agricoltura di Roberto Libertà Bossi.
Sulla provenienza dei fondi saranno i magistrati a chiarire, magari anche aiutati dalle rivelazioni di Libero di oggi sulla transazione immobiliare compiuta da Bossi stesso vendendo un lascito testamentario di una militante.
Di certo alla banca dati del catasto c’è la prova del fatto che il 2011 sia stato un anno di speciale passione per il mattone della famiglia Bossi.
Più che una passione, un virus, visto che ha contagiato anche la stessa Rosi Mauro.
La citata tenuta del Brenta (provincia di Varese, pochi chilometri dalla stessa Gemonio) è intestata non al figlio, ma alla seconda e attuale moglie di Bossi, Manuela Marrone, che l’ha acquistata il 24 giugno scorso da una signora milanese residente nel varesotto: Maria Cristina Borgo Carati.
L’atto è stato firmato quel giorno stesso senza accensione di mutuo fondiario a Cesano Boscone, presso lo studio del notaio Nicoletta Borghi: un affare tutto fra donne.
La tenuta del Brenta si raggiunge da via Besaccio, è completamente immersa nel verde e comprende circa due ettari di terreno diviso in cinque particelle.
I fabbricati acquistati sono due: uno è un casale di 7,5 vani e l’altro è accatastato come «fabbricato per attività agricole».
Il paese di Brenta si raggiunge facilmente in pochi minuti dalla strada di accesso alla tenuta.
Top secret il prezzo della transazione.
Poche settimane prima aveva bussato alla porta dello stesso notaio di Cesano Boscone Rosy Mauro.
Anche lei in cerca di un investimento immobiliare da aggiungere alla casetta di proprietà a Gemonio, vicino ai Bossi, acquistata nel 2007.
L’investimento ideale la Mauro l’ha trovato a Sesto Calende, sempre in provincia di Varese, a due passi dalla riva del Lago Maggiore.
La Mauro ha acquistato così il 28 aprile dell’anno scorso una casetta da 4,5 vani più box auto assai ampio (29 mq).
Prezzo top secret anche in questo caso.
Non il venditore: Ennio Walter Fonte, un milanese che da tempo si era trasferito sulle rive del lago Maggiore.
Fonte è piuttosto noto da quelle parti, perchè con i suoi baffoni riconoscibilissimi, naviga il lago con il suo motoscafo Willennio, con cui ha messo su anche un servizio di taxi acquatico.
Si chiama Ennio Taxi boat e a parte trasporti di fretta da una riva all’altra, organizza anche gite romantiche sotto la luna o trasporti di ragazzi nelle più rinomate discoteche della zona, da Arona a Stresa e dintorni.
Secondo il contratto di vendita alla Mauro, la casetta di Sesto Calende non sarà grandissima, ma è divisa su due piani: il primo e il secondo, mentre l’autorimessa è un vero e proprio fabbricato sotterraneo a parte.
Le dimensioni sono comunque un po’ più grandi di quelle della prima casa della leader sindacale della Lega: a Gemonio può contare su quattro vani e su un box auto di 15 metri quadrati.
Fosca Bincher
(da “Libero”)
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