GIAPPONE: PER NON LICENZIARE IN ACCIAIERIA SI AVVIA UNA SERRA
IL PIL GIAPPONESE CALA DEL 15% E LE AZIENDE SI INGEGNANO PER IMPIEGARE I LAVORATORI.…. CHI ACCUDISCE PIANTE, CHI COSTRUISCE SOUVENIR, CHI SPAZZA LE STRADE… ESPERIMENTI A TOKYO E OSAKA
Occupano il loro orario di lavoro accudendo pianticelle, creando piccoli souvenir turistici e tenendo pulite le strade della città : sono i dipendenti di un’acciaieria giapponese, la High Metal di Osaka, dove si è trovata questa originale soluzione per non lasciare a casa i lavoratori, nonostante la profonda crisi del settore.
In autunno gli ordini si erano dimezzati e non accennano a risalire.
In Giappone il prodotto interno lordo ha subito un tracollo del 15,2% nei primi tre mesi del 2009.
Il presidente della Hight Metal, Masaaki Taruki, sostenuto dagli aiuti di Stato, sta contribuendo a tenere alto il numero degli occupati: resosi conto degli spazi vuoti all’interno dello stabilimento, ha avviato una piccola serra e lasciato spazi per produrre manufatti artigianali.
I dipendenti sono rimasti perplessi ma poi si sono messi a verificare il proprio “pollice verde” con buoni risultati.
Sono stati poi spesi 5 milioni di yen per attivare macchinari che producono portachiavi e altri prodotti di uso comune.
La parola d’ordine è diversificare, insomma.
Taruki cerca vie alternative perchè non ha alcuna intenzione di tagliare posti di lavoro e dichiara: “Qualcuno se lo è dimenticato, ma è responsabilità del datore di lavoro proteggere l’impiego e il salario dei propri dipendenti”.
Imprenditore d’altri tempi? Ma il suo non è un caso isolato.
A Tokyo molte imprese edili hanno dovuto fermare i lavori per mancanza di finanziamenti e così, sulla base di accordi con le autorità cittadine e altre aziende, si cerca di impiegare gli operai in sovrappiù con altre attività compatibili nei dintorni del quartiere.
La più frequenta è la pulizia di strade e locali.
La stranezza sta nel fatto che è lo stesso datore di lavoro a prendere accordi, incastrare mansioni ed orari, pur di tenere occupato il proprio salariato.
Il fatto che questo modo di agire stia prendendo piede è un chiaro segnale della volontà giapponese di non abbandonare i propri lavoratori al loro destino.
Nelle grandi città , anche un solo mese senza stipendio, con il costo elevato della vita, può essere l’inizio di una crisi economica in grado di distruggere equilibri delicati familiari.
Critici gli inglesi e gli americani verso queste iniziative giapponesi… meno male che non hanno chiesto in Italia che ne pensano…
Qua di imprenditori e lavoratori di quel genere temiamo se ne troverebbero pochi… almeno per ora.
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