GIORGIA È SOTTO OSSERVAZIONE: GLI ISPETTORI DELL’UNIONE EUROPEA SONO ARRIVATI A ROMA PER AGGIORNARE IL REPORT SULLO STATO DI DIRITTO IN ITALIA
METTONO NEL MIRINO LE RIFORME DEL GOVERNO, A PARTIRE DAL PREMIERATO E DALLA LIBERTÀ DI STAMPA: LA COMMISSIONE È IN ALLARME PER L’AUMENTO DELLE QUERELE, PER LA RAI E L’ABUSO D’UFFICIO… SULLA “MADRE DI TUTTE LE RIFORME” C’È GRANDE PREOCCUPAZIONE
Questa volta non è l’opposizione a chiedere conto al governo delle sue decisioni sulle riforme che stravolgono la giustizia, la libertà dei media, la nostra Carta costituzionale. Ora entra in campo l’Europa. Perché oggi arrivano a Roma gli ispettori della Commissione Ue che si sono fatti precedere da un nutrito pacchetto di domande destinate a mettere in imbarazzo chi dovrà rispondere.
Diciannove quesiti su cui il governo sarà costretto a barcamenarsi. Tra via Arenula e Palazzo Chigi stamattina si svolgeranno i colloqui riservati tra i funzionari italiani ed europei per aggiornare il report sullo “Stato di diritto” nel nostro Paese. Gli interrogativi sono già sul tavolo. Eccoli, uno dopo l’altro. Tenendo a mente che nel 2023 l’Italia è già uscita male dall’esame europeo.
Il premierato
Grande preoccupazione emerge dalle domande degli esperti Ue sulla riforma costituzionale del governo Meloni, battezzata premierato. Chiede l’Europa: «Potete spiegare l’obiettivo di questa riforma e in quale modo migliorerà la situazione alla luce dei timori espressi da molti esperti?».
La giustizia azzoppata
L’Europa ci chiede cosa sta facendo l’Italia sulla separazione delle carriere. Perché il ministro Nordio la considera «necessaria e urgente »? E che passi avanti ha fatto rispetto all’anno scorso? Nulla sfugge alla Ue tant’è che vuole sapere a che punto è il provvedimento disciplinare di Nordio contro i giudici di Milano che avevano dato gli arresti domiciliari all’imprenditore russo Artem Uss. Ma l’Europa è preoccupata anche per la digitalizzazione dei processi.
Conflitto d’interessi
Conflitti d’interessi, lobby e finanziamento ai partiti: l’Europa vuole un aggiornamento politico e legislativo, e informazioni sulla proposta di M5S del 13 ottobre 2022 che giace in commissione Affari costituzionali. La Ue chiede se siano inclusi i deputati e se l’esecutivo intenda prevederli.
Abuso d’ufficio
L’Europa ha già espresso i suoi timori sull’abuso d’ufficio e sull’iniziativa di Nordio di cancellarlo, che poi ne ha parlato con il commissario Ue alla Giustizia Didier Reynders dicendogli che «nel codice penale italiano ci sono già molti reati di corruzione».§
Dubbi anche sulla riduzione del traffico d’influenze. Gli ispettori vogliono sapere «quali sono i prossimi passi legislativi e i tempi per l’entrata in vigore».
Chiedono come sarà coperta in futuro nel codice penale la cancellazione dell’abuso d’ufficio. Ma soprattutto chiedono «se questo passo ridurrà effettivamente la lotta contro la corruzione a tutti i livelli, inclusi i casi più gravi».
La nuova prescrizione
La Commissione vuole informazioni dettagliate sulla nuova prescrizione e sulle ragioni che hanno spinto il governo e il Guardasigilli a negare la norma transitoria per l’entrata in vigore . Non solo: vogliono conoscere «le conseguenze della nuova prescrizione sui processi per corruzione».
Le intercettazioni
L’Europa parte dalla decisione di proibire l’uso della microspia Trojan nelle indagini sulla corruzione e vuole sapere che conseguenze potrà comportare una scelta come questa. E proprio sulla corruzione l’Europa chiede anche le statistiche per verificare il trend dei fenomeni corruttivi degli ultimi anni.
Libertà di stampa
La Commissione è in allarme per l’aumento delle cause, anche promosse da esponenti politici, contro i giornalisti. E vuole conoscere se il governo pensa di introdurre «misure per proteggere i giornalisti dalle liti temerarie e la riservatezza delle fonti e il segreto professionale ».
La Commissione sa già che esiste la norma Costa, che vieta ai giornalisti di pubblicare l’ordinanza di custodia cautelare, un atto di cui per la stampa resta solo il riassunto. Qui l’Europa pone molti interrogativi e chiede a Nordio se può fornire «ulteriori informazioni sul contenuto di questa iniziativa così come sulla sua ratio e i suoi obiettivi». E inoltre vuole sapere quali misure intenda adottare il governo per «garantire la libertà di stampa e il diritto dei cittadini a essere informati».
La Rai
Il capitolo dell’informazione è uno dei più dettagliati. La Commissione chiede se l’Italia «può fornire ulteriori informazioni sui tempi di costituzione del fondo per evitare il progressivo deteriorarsi delle condizioni di lavoro dei giornalisti e supportare i media locali ». Ecco un capitolo ad hoc per la Rai. Il rapporto dell’anno scorso già sollecitava una riforma della governance e del finanziamento «con l’obiettivo di garantire la sua indipendenza dai rischi di interferenze politiche».
E adesso gli esperti si chiedono se «il governo sta preparando una risposta». E in particolare «se può indicare quali misure prevede di adottare contro le interferenze politiche sull’indipendenza della Rai». E vengono chieste spiegazioni sulla decisione presa con l’ultima legge di bilancio di ridurre il canone da 90 a 70 euro. E che misure intende prendere il governo per assicurare l’autonomia e l’indipendenza finanziaria della tv di Stato.
(da La Repubblica)
Leave a Reply