GIORGIA MELONI AVEVA MESSO NEL MIRINO GLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE MA ALLA FINE SI DOVRÀ ACCONTENTARE DI “UN CONTRIBUTO VOLONTARIO” DA PARTE DEGLI ISTITUTI DI CREDITO
LE BANCHE APRIRANNO IL PORTAFOGLIO “PER LA PATRIA” MA SOLO UN PO’ …E I BERLUSCONI SE LA RIDONO
Alla fine il governo e la banche hanno trovato un compromesso, sotto la guida del presidente dell’Abi, quel vecchio volpone di Antonio Patuelli: gli istituti offriranno un “contributo di solidarietà” in vista della manovra.
Da una parte Meloni ha un disperato bisogno di soldi per una manovra a cui mancano ancora 10 miliardi di coperture, ma ha accantonato l’opzione di una tassa sugli extraprofitti, per non dover andare alla guerra con Antonio Tajani, attento difensore degli interessi degli “azionisti di maggioranza” di Forza Italia, ovvero i Berlusconi (vedi Mediolanum).
Dall’altra le banche hanno capito che andare allo scontro frontale con l’esecutivo non sarebbe stata la scelta più saggia. Ecco quindi la mediazione di Patuelli: un aiuto su base volontaria, con un impatto minimo sul patrimonio e il bilancio delle banche, di cui però si faranno carico in gran parte i gruppi bancari maggiori. Gli istituti più piccoli, infatti, hanno fatto capire di non essere disposti a sacrificare i loro profitti “ridotti” in nome di una pax con la Ducetta.
(da agenzie)
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