GIORGIA MELONI NON SA NEANCHE DI COSA PARLA, NEL SUO MONOLOGO A “XXI SECOLO, SI È ARRAMPICATA SUGLI SPECCHI PER DIFENDERE IL GOVERNO SULLE TASSE, ARRIVANDO A DIRE: “LA PRESSIONE FISCALE È AUMENTATA PERCHÉ C’È PIÙ GENTE CHE LAVORA”
IL DEPUTATO EX RENZIANO, LUIGI MARATTIN: “IN REALTÀ, QUANDO AUMENTA L’OCCUPAZIONE LA PRESSIONE FISCALE DOVREBBE DIMINUIRE”… QUANDO LA DUCETTA PROPONEVA DI INSERIRE IN COSTITUZIONE UN TETTO DEL 40% DELLA PRESSIONE FISCALE, LIMITE SUPERATO SIA NEL 2023 CHE NEL 2024 DAL SUO GOVERNO
Trascrizione del video di Luigi Marattin, da “X”
Praticamente la Presidente del Consiglio dice che la pressione fiscale è aumentata perché sono stati assunti nuovi lavoratori, ma quando un lavoratore viene assunto non è solo il numeratore che aumenta, cioè le entrate dello Stato.
È soprattutto il denominatore, cioè il PIL, perché uno viene assunto non per non far niente, non sta immobile, lavora, produce. Quindi il PIL aumenta, anzi aumenta più il denominatore di quanto aumenti il numeratore.
In realtà, quando aumenta l’occupazione la pressione fiscale dovrebbe diminuire. A meno che, ripeto, non si assuma qualcuno per tenerlo fermo.
Del resto, pensate se fosse come dice la Presidente, se domani magicamente gli occupati raddoppiassero? E cosa vuol dire che la pressione fiscale dovrebbe raddoppiare? In verità, la pressione fiscale è aumentata per un motivo molto semplice.
Nel 2024, a causa dell’inflazione, i redditi nominalmente sono aumentati, cioè quando hai rinnovato i contratti di lavoro si è tenuto più o meno, più meno che più, conto dell’inflazione, quindi questo ha aumentato gli stipendi nominali. Non il potere d’acquisto reale, perché l’inflazione ha colpito duro, ma aumentando gli stipendi nominali, la gente è finita nello scaglione Irpef successivo e quindi su quell’aumento di stipendio ha pagato più tasse.
Questo è un fenomeno che in economia si chiama fiscal drug e che ovviamente è una fregatura per i lavoratori, perché nominalmente guadagna di più, non aumenta il tuo potere d’acquisto, se ti va bene rimane uguale, però stai pagando più tasse perché vai nello scaglione Irpef successivo e il sistema fiscale è improntato alla progressività, pure un po’ troppa, secondo alcuni di no.
Il governo avrebbe semplicemente dovuto prendere queste maggiori entrate e restituirle ai cittadini, abbassando le tasse, ad esempio noi da un po’ proponiamo di abbassare le tasse al ceto medio perché in Italia una persona che guadagna 2.500 € al mese, che sicuramente non è un indigente ma non è un ricco paga la stessa aliquota fiscale che all’estero si usa per i milionari.
Cioè fra nazionale e locale il 45, 46% è un paese che tartassa, così il proprio ceto medio non tornerà più a crescere. Quindi, Presidente, lei si sentiva in imbarazzo a spiegare ai parlamentari cose così semplici, l’ABC come l’ha definito, ma in realtà la spiegazione che ha dato ieri sera è completamente sbagliata.
(da agenzie)
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