GIRAMENTO DI MELONI: I DUE GIORNI DI PROPAGANDA A RUOTA LIBERA DI SALVINI DOPO L’ASSOLUZIONE DI PALERMO SONO RISULTATI INDIGERIBILI PER LA MELONI TANTO DA SMENTIRE CHE CI SIA ALCUNA POSSIBILITÀ DI UN SUO RIENTRO AL VIMINALE
SUL DOSSIER MIGRANTI E’ PENDENTE UN GIUDIZIO PRESSO LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA E C’E’ UNA SENTENZA DELLA CASSAZIONE CHE CONSENTIRA’ DECISIONI ANALOGHE A QUELLE FIN QUI PRONUNCIATE DAI GIUDICI
Un certo azzardo è evidente, nella decisione uscita dall’ultimo vertice di governo di ripartire con gli sbarchi di migranti in Albania da gennaio. Ma i due giorni di propaganda a ruota libera di Salvini dopo l’assoluzione di Palermo devono essere risultati indigeribili per Meloni, tanto da convincerla a contraddire fin dalla Lapponia il suo vicepremier, smentendo che ci sia alcuna possibilità di un suo rientro al Viminale, e ritirando fuori dal cassetto il piano Albania, al quale per la verità la premier aveva dedicato una parte piuttosto accesa del discorso finale alla festa di Atreju.
L’azzardo, o se si preferisce la fretta con cui Meloni ha riaperto il dossier albanese, consiste in questo. Primo, la premier sostiene che la recente sentenza della Cassazione che si è occupata della complicata questione dell’elenco dei Paesi “sicuri” abbia dato ragione al governo.
È un’interpretazione legata al fatto che la stessa Cassazione abbia negato al giudice ordinario la possibilità di non condividere la lista del governo. Ma lo ha fatto in via generale, non impedendo al magistrato di decidere caso per caso, a seconda delle ragioni portate dal singolo richiedente asilo per opporsi al rimpatrio. La stessa sentenza insomma potrebbe prestarsi a consentire decisioni analoghe a quelle che fin qui hanno impedito la permanenza dei migranti nei centri in Albania.
Secondo, più o meno sullo stesso problema è pendente un giudizio presso la Corte di Giustizia europea. Prudenza avrebbe consigliato aspettare che si pronunciasse, invece di anticipare. Meloni spera anche in un mutamento dell’atteggiamento dei giudici grazie alla decisione del governo di spostare dalle sezioni Immigrazione dei Tribunali ordinari alle Corti d’Appello la competenza sui ricorsi.
Sicuramente, dato il minor numero di magistrati disponibili nel secondo grado di giudizio, si allungheranno i tempi delle ordinanze. Ma non è affatto detto che saranno automaticamente favorevoli al piano Albania. Insomma, molti aspetti contraddittori di una questione ormai complessa avrebbero consigliato di attendere un completo chiarimento. Ma Salvini premeva, e quando Salvini preme Meloni non riesce a trattenersi dalla voglia di controbattere: mediaticamente, anche se non proprio opportunamente e politicamente.
(da La Stampa)
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