GIULI L’APOSTATA, IL PENSIERO SOLARE DEL MINISTRO DELLA CULTURA: FIGLI DEL SOLE SI DESIGNARONO ALCUNI DISCEPOLI DI JULIUS EVOLA, TEORICO DELLA TRADIZIONE E DI UN FASCISMO CHE POCO AVEVA A CHE FARE CON MUSSOLINI
SI PUÒ COMPRENDERE COME E PERCHÉ L’ARDENTE EVOLIANO POST-DATATO GIULI FACCIA IL FENOMENO, ESSENDO IL PRIMO GOVERNANTE PAGANO DA QUALCHE SECOLO A QUESTA PARTE
Ma guarda tu i casi della vita! Proprio nei giorni in cui il ministro della Cultura Alessandro Giuli rilanciava la necessità di un «pensiero solare», a pochi passi da casa sua veniva riaperto al pubblico il Santuario Siriaco del Gianicolo, dedicato a Osiride, dio egizio del Sole.
“Figli del Sole”, d’altra parte, si designarono nel dopoguerra alcuni discepoli di Julius Evola, teorico della Tradizione e di un fascismo che poco aveva a che fare con Mussolini, inseguendo piuttosto un sistema di simboli e valori che lo precedevano di qualche millennio.
Quando il Barone stava per morire, nel 1974, i suoi più fidati adepti lo portarono a braccia davanti alla finestra per l’ultimo saluto al sole, proprio sul Gianicolo. Più che dileggiare l’oscuro frasario giuliesco, risulta arduo inoltrarsi nelle peripezie e diaspore dei “Figli del Sole”; per cui ci si limita a dire che molti degli evoliani, piano piano si ritrovarono tra le accoglienti braccia di Santa Romana Chiesa. Solo pochi e cocciuti spiriti rimasero fedeli all’ispirazione solare, esoterica e paganeggiante, fieri della loro sempre più bizzarra marginalità alimentata in cenacoli pazzerelloni che nel mondo della fiammella suscitavano incomprensione, sgomento e ilarità.
È in questi ambienti che negli anni 80, dopo il rilancio della Nuova destra francese, dovette approdare il giovanissimo Giuli, ardente evoliano post-datato, poi brillante giornalista e buffo conduttore di programmi Rai alla ricerca degli italici culti pre-cristiani con piffero catodico.
Per quanto le ideologie siano andate a ramengo, si può comprendere come e perché faccia oggi il fenomeno essendo il primo governante pagano da qualche secolo a questa parte. Con ovvio beneficio d’inventario sia tuttavia consentito di evocare la figura dell’imperatore Giuliano che a metà del III secolo volle ripristinare il culto degli dei e per questo fu bollato come l’Apostata.
A dire il vero, fu meglio di tanti altri: era un filosofo, pacificò le Gallie e abbassò le tasse prima di cadere in battaglia, trafitto da un giavellotto, a 32 anni, dopo venti mesi di regno. Eppure quando volle richiamare in vita gli dei dell’Olimpo, ha scritto Elemire Zolla, «se li vide comparire stanchi, umbratili».
E anche al Santuario Siriaco del Gianicolo stanno per richiudersi i cancelli per via dei lavori finanziati dal Pnrr.
(da La Repubblica)
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