GLI ARABI TORNANO AL CINEMA DOPO TRENT’ANNI DI CENSURE
IN ARABIA SAUDITA APRE UNA SALA CINEMATOGRAFICA DOPO DECENNI, NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE DEGLI ISLAMICI OLTRANZISTI… PER MOLTI E’ ANCORA UN OLTRAGGIO ALL’ISLAM, IN QUANTO CONTRO LA SHARIA… MA IL PUBBLICO CORRE A VEDERE IL FILM. UOMINI E DONNE IN AMBIENTI SEPARATI
Per la prima volta dopo oltre trent’anni è stata aperta a Riadh, capitale dell’Arabia Saudita, una sala cinematografica.
Quello che in Occidente è uno dei passatempi preferiti, vedere un film, nella terra di Maometto è un evento, tanto che all’inaugurazione la sala era presidiata dalla Sicurezza.
Questo a causa dei religiosi più oltranzisti che hanno tentato di bloccare l’apertura del primo cinema della città , ma senza successo: in 300 (tutti uomini) hanno affollato la sala per vedere “Menahi”, una commedia sulle disavventure di un contadino che va in città e deve confrontarsi con il mondo dell’alta finanza, nulla di peccaminoso, per capirci.
Durante la proiezione ci sono stati applausi e risate e all’uscita il pubblico era entusiasta.
A dicembre erano state inaugurate le prime due sale cinematografiche del Paese, una a Jeddah e una a Taif, ma essendo entrambe mete turistiche, una sul mare e l’altra in montagna, i conservatori islamici erano stati più tolleranti.
Ma Riadh è la capitale del regno, la terra dove è nato Maometto, e molti hanno visto nell’inaugurazione del cinema un oltraggio all’Islam, in quanto “gli spettacoli teatrali, il cinema e le canzoni sono considerate in genere contro la sharia, la legge coranica”.
Il governo sostiene l’iniziativa e la casa produttrice del film, la Rotana Tv , è di proprietà di uno dei nipoti del re Abdallah.
Dopo il successo di Jeddah e Taif, dove le sale registrano sempre il tutto esaurito, anche a Riadh verranno aperti dei cinema esclusivamente per le donne, oppure con ambienti a parte per il pubblico femminile.
Si calcola che nelle due città pilota, da dicembre siano già stati 25.000 gli uomini e 9.000 le donne che sono andati a vedere un film.
Qualcosa si sta muovendo anche nei confronti del teatro: per la prima volta nella sua storia, l’Arabia Saudita ha festeggiato la Giornata Mondiale del Teatro che ricorre il 27 marzo.
Il tutto alla presenza del sottosegretario agli Affari culturali: erano 49 anni che un membro del governo non partecipava a una rappresentazione teatrale pubblica.
Sul palco solo attori uomini.
Dietro l’operazione di apertura c’è sempre il principe Talai che, come per i cinema, sta programmando l’apertura di teatri in tutto il Paese.
Più che ragione, insomma, potè l’interesse finanziario che sta dietro a questa ventata di modernità .
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