GLI ASPIRANTI PRESIDI DEL SUD RINUNCIANO AI POSTI IN SETTENTRIONE: ORA IL NORD SI ARRANGI
IN LOMBARDIA 67 POLTRONE VUOTE, IN VENETO 28… DOPO L’ANATEMA DELLA PROVINCIA DI VICENZA CONTRO I PRESIDI DEL SUD CHE OCCUPAVANO I POSTI AL NORD, 240 IDONEI DEL SUD HANNO DECISO DI RIFIUTARE LE SEDI PADANE… QUANDO FARANNO COSI’ ANCHE I DOCENTI E NON CI SARANNO PIU’ PROFESSORI IN AULA, QUALCHE LEGHISTA RESTERA’ PIU’ IGNORANTE DI QUANTO GIA’ NON SIA
Mentre la Gelmini taglia classi e insegnanti, molti ricorderanno la bella uscita del Consiglio provinciale di Vicenza un mese e mezzo fa, la mozione Martini ( Pdl), d’intesa con la Lega, divenuto un anatema contro i presidi meridionali che occupavano i posti padani al Nord.
Allora si era puntato il dito contro le commissioni giudicatrici dei concorsi a preside delle regioni meridionali che avevano reso idonei un numero di candidati in esubero, superiore al 10% dei posti disponibili.
Con la conseguenza che, negli anni successivi, questi idonei hanno percorso l’Italia verso Nord, alla ricerca di sedi libere, contaminando evidentemente l’aria e la terra dei padri padani.
Perchè se tecnicamente possono anche esserci stati errori, porre il problema in quei termini, nei confronti di altri italiani, è stato di uno squallore unico.
Come lo sarebbe stato se al Sud fosse vietato operare a qualche impresa di costruzioni che si servisse di operai veneti.
Ma casi del genere non si sono mai verificati nel Meridione, chissà perchè, forse perla ragione che al Sud non esiste un partito razzista che discrimina persino tra italiani e fomenta l’odio.
Ma quest’anno i presidi del Meridione hanno snobbato le poltrone del Nord: tantissimi aspiranti meridionali alla dirigenza scolastica, nonostante la disponibilità dei posti nordisti, hanno preferito continuare a respirare l’aria amica di casa, a costo di rimetterci il posto da dirigente scolastico. Probabilmente si sono rotti le balle di sopportare sacrifici e di stare pure lontano dalle famiglie per sentirsi apostrofare come dei ladri di lavoro provenienti dalla Romania.
Da parte di chi, poi, storia di pochi anni fa, che, se non avessero attinto tra i docenti del centro-sud, avrebbero avuto le scuole chiuse per mancanza di personale, visto che al nord insegnare è considerato da molti una diminutio che non permette di acquistare l’ultimo modello di Mercedes, visto gli stipendi bassi.
L’anno scorso il ministero ammise in ruolo 647 neodirigenti scolastici, comunicando i contingenti regionali.
Ad attendere il provvedimento erano stati gli idonei agli ultimi tre concorsi banditi su scala regionale: in prevalenza meridionali rimasti senza sede.
Il decreto “mille proroghe” permise loro di richiedere un’altra sede, fuori dalla regione e l’anno scorso molti occuparono i posti disponibili nelle regioni settentrionali.
Ma quest’anno ecco la sorpresa: in Lombardia sono rimaste vuote 67 poltrone, stesso discorso in Piemonte, Liguria e Veneto.
In quest’ultima regione, ad es., su 37 presidenze, ben 28 sono rimaste vacanti, 150 in tutto il Nord. Questo mentre in Campania, Sicilia e Puglia ci sono ancora 240 idonei senza sede che hanno preferito evitare di sentirsi romeni in Italia.
Ora al Nord così si arrangeranno e troveranno gente che all’analisi del sangue potrà dimostrare un gruppo sanguigno compatibile con la demenza leghista.
Se la tendenza si dovesse estendere, chissà che non si ritorni alle scuole senza docenti, di qualche anno fa, in cui se non ci fossero stati tanti insegnanti del sud ad andare a lavorare al nord, le scuole sarebbero rimaste chiuse.
Magari il consiglio prov. di Vicenza andrebbe in pellegrinaggio col piattino in mano in Meridione, pietendo qualche docente.
O forse no: poco male, al massimo qualche leghista resterebbe più ignorante di quanto già non sia.
Leave a Reply