GLI EX GIOVANI DELL’EX AN: UNA VOLTA PARLAVANO DI POLITICA, ORA LEGGONO I FUMETTI DI SUPERMAN
ALLA FESTA DI ATREJU, LA MELONI INTERVISTA SUPERMAN SILVIO…”AMO IL CALCIO E LE BELLE DONNE, AI TERREMOTATI UNA CASA CON SCULTURA, GIARDINO, SPUMANTE E TORTA IN FRIGO, LA CRISI ECONOMICA E LA GUERRA FREDDA TRA GEORGIA E RUSSIA LE HO RISOLTE IO, LAVORO 44 ORE DI SEGUITO, SE UNA VUOLE FARE UNA DOMANDA PRIMA LASCI IL NUMERO DI TELEFONO”… SE NE SONO SENTITE DI TUTTI I COLORI, SALVO UNA DOVEROSA PERNACCHIA
Contento di essere stato giovane in altri tempi: questo il primo pensiero che mi ha suscitato la lettura dei resoconti giornalisti dell’intervento del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla festa di Atreju, quella che fu di Azioni Giovani di An, ormai diventata il teatrino degli ex giovani dell’ex An.
La ex pasionaria e ora ministro, Giorgia Meloni, che una volta discettava di destra identitaria, ora si limita allo scoop di poter intervistare “sono meglio di Superman”, davanti a una platea di “vecchi dentro”.
Non a caso il più giovane risulta alla fine Superman Silvio, altro che malato, come sostengono la moglie e i comunisti.
E sul calar della sera, con lo sfondo del Colosseo, il premier dà il meglio di sè (si fa per dire), dando inizio alle autocelebrazioni per l’anniversario del fumetto di Superman.
“Sono il migliore, ho governato più di De Gasperi, ho il 68% di gradimento, più di Obama e Sarkozy, gli italiani si riconoscono in me, ho i loro stessi sentimenti e interessi, mi piace il calcio, amo divertirmi e soprattutto amo le belle donne”.
Sistematina alla cravatta, occhi che mandano lampi di autocompiacemento e riparte.
“Ho un consenso da record assoluto in un momento di crisi e nonostante gli attacchi feroci che ricevo. Non sono malato, nè stanco”.
Momento di pausa e, per chi non ci credesse, ecco che snocciola i dati, come nei migliori consigli di amministrazione aziendali: “In politica estera ho avuto 16 incontri internazionali, 22 multilaterali e10 bilaterali ( si è dimenticato di quanti falli laterali ha avuto a favore il Milan…)”.
In pratica non c’è una cosa che abbia toccato che non si sia trasformata in oro: “Ho risolto il rischio di guerra fredda tra Georgia e Russia, ho suggerito ai colleghi europei la politica economica da tenere per la crisi, ho convinto in 24 ore George Bush a stanziare i fondi per evitare il fallimento delle banche americane, ho condotto la trattativa sul pacchetto clima a Bruxelles senza mai cedere al sonno e per preparare il G8 ho avuto 32 incontri telefonici o fisici (a parte quelli serali con le 30 ragazze a Palazzo Grazioli, non conteggiate)”.
Superman prende respiro e informa i giovani-vecchi in platea che “dopo 4 minuti dal terremoto in Abruzzo ero già in azione e sono rimasto in piedi per 44 ore di seguito, bevendo 21 caffè” ( a testimonianza avrebbe prodotto anche le tazzine sporche nel numero indicato).
Eccoci al terremoto e Superman le spara grosse: ” Tutto è posto, 63.000 sfollati stanno trovando dimora e molti sono pure andati in crociera nel Mediterraneo questa estate. Avranno case bellissime, con giardini pronto effetto con scultura, piante ad alto fusto, case arredate con i più moderni elettrodomestici”.
Ormai è inarrestabile e la Meloni strabuzza ancora di più gli occhi, ma lui incalza: “Con l’emersione del nero, l’Italia sorpasserà gli inglesi e conquisteremo il terzo posto come Pil, nessun governo ha fatto più del mio contro la mafia e poi abbiamo avuto 61 consigli dei ministri, 72 conferenze stampa, 86 interventi pubblici fatti senza leggere”.
C’è un accenno alla magistratura: “I pm dovranno andare a bussare dai giudici con il cappello in mano”.
Il tempo di raccontare una barzelletta da convention aziendale e quando si alza una giovane fans per porgli una domanda, la solita battuta ” Alt, ti fermo: le ragazze devono dare obbligatoriamente il numero di telefono”.
I giovani-vecchi sorridono, in fondo “è stato divertente”: come giudizio politico un po’ scarsino, se avessero dovuto commentare una serata al Bagaglino, magari la frase ci stava.
Per chi la politica, a destra come a sinistra, la vive e l’ha vissuta diversamente, studiando, leggendo, confrontandosi, analizzando, proponendo, lottando per un’idea, spaziando culturalmente, magari da militante, forse in quel consesso avrebbe solo potuto utilizzare una sonora pernacchia meridionalista.
Non comprendendo che non si trovava a una riunione politica, ma alla sagra del Fumetto d’annata.
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