GLI INVESTITORI STRANIERI SCAPPANO DALL’ITALIA, IN EUROPA PEGGIO DI NOI SOLO LA GRECIA
DATI CGIA DI MESTRE: BUROCRAZIA, TASSE ELEVATE, ELEVATI TEMPI DI PAGAMENTO DELLA PA TRA I MOTIVI
L’Italia è al penultimo posto nell’Ue per investimenti diretti esteri.
Un dato che, secondo la Cgia, dipende da diversi fattori: le troppe tasse, l’eccesso di burocrazia, la giustizia lenta, i tempi di pagamento della Pa tra i più elevati in Europa. Investimenti che nel 2018 sono stati pari a 361,1 miliardi di euro, il 20,5% del Pil.
Solo la Grecia, tra i paesi dell’Ue monitorati dall’Ocse, registra un risultato peggiore con investimenti per il 16% del Pil.
A guidare la classifica troviamo invece l’Irlanda, con un tasso del 261,5% del Pil. Anche grazie a un sistema di tassazione agevolato, sottolinea ancora la Cgia.
Il 27,8% degli investimenti diretti esteri in Italia nel 2017, pari a 103,4 miliardi di euro, ha interessato il settore manifatturiero, soprattutto alimentari, autoveicoli, metalli e prodotti di metallo.
A seguire troviamo le attività professionali, scientifiche e tecniche, riguardanti soprattutto consulenze aziendali di vario tipo: incidono per il 21,4%.
Ancora, andando avanti troviamo il commercio, al 10,8% del totale degli investimenti esteri. I settori in cui c’è più presenza pubblica sono quelli in cui gli investimenti stranieri sono più bassi, come avviene nel settore artistico o della sanità .
Stando ai dati Istat, le imprese a controllo estero residenti in Italia sono quasi 15mila e danno lavoro a poco più di 1.350.000 addetti, producendo un fatturato da 572 miliardi l’anno.
“Sebbene siano sempre più diffuse nel settore dei servizi e meno nel comparto industriale — spiega il segretario della Cgia, Renato Mason — le multinazionali estere sono comunque una componente importante della nostra economia, soprattutto nei settori ad alto valore aggiunto. Ricordo, inoltre che in termini di lavoro queste realtà occupano direttamente il 6% circa di tutti gli addetti presenti in Italia e concorrono a produrre poco più del 17% del fatturato nazionale”.
(da agenzie)
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