GLI ITALIANI SONO ALLA CANNA DEL GAS…PER QUESTO IL GOVERNO STA PREPARANDO SCONTI SULLE BOLLETTE?
SIAMO RIUSCITI A FARCI CONTESTARE PURE DAI CIECHI CHE HANNO OCCUPATO LA CAMERA PER PROTESTARE CONTRO I TAGLI AL LORO SETTORE… MA AL GOVERNO QUALCUNO VEDE L’ORIZZONTE O SI NAVIGA A VISTA? … LI VOGLIAMO TROVARE I SOLDI PER GLI AIUTI ALLE FAMIGLIE?
C’è chi dice che è meglio aspettare l’esito della riunione del G20, chi fa ipotesi, chi proposte, chi tace e chi acconsente, tanto non costa nulla. Il premier dice che “qualcosa si farà “, ma emerge la sensazione che non si sappia in che direzione muoversi.
Le ormai conclamate misure di aiuto a imprese e famiglie sono sempre rinviate al giorno dopo e se quanto emerge dalle indiscrezioni è vero, non saranno certo idonee a fronteggiare adeguatamente le speranze dei cittadini.
Siamo arrivati al punto di tagliare persino i fondi ai “non vedenti”, con il bel risultato di vedere Montecitorio occupata dai rappresentanti dell’Unione Italiana Ciechi che protestavano e che sono stati ricevuti poi da Fini il quale ha dovuto riconoscere che “hanno molte buone ragioni”.
Si sta dando una brutta immagine per non aver compreso che l’emergenza economica era la prima “questione” da affrontare con misure concrete appena installati al Governo.
Il Centrodestra invece ha perso tempo a inseguire gli interessi ora di uno, ora dell’altro, gingillandosi tra lodo Alfano e federalismo fiscale, riforma di scuola e Università , sicurezza e Alitalia, spesso pure in modo inadeguato, ma sicuramente con una scala di priorità diversa da quella che avrebbe voluto il proprio elettorato.
Elettore che pensa semplicemente che il lodo Alfano sia inutile, che il federalismo non interessi a nessuno e sia solo una scatola vuota, che su scuola e Università occorreva sentire anche le categorie chi vi operano ( cosa che ora è costretto a fare), che l’Alitalia si doveva vendere subito ad Air France o farla fallire, senza buttare altre milionate per favorire qualche amico, che la sicurezza si basi semplicemente su espellere i clandestini che commettono reati e dare uno stipendio dignitoso alle forze dell’ordine.
La priorità erano gli aiuti alle famiglie, ma si è fatto finta di nulla.
Ora, di fronte ai primi scricchiolii nei sondaggi, dopo aver rassicurato le banche, non si sa che pesci prendere. Se si adottano misure una tantum, c’è chi dice che non servono a nulla senza una programmazione nel tempo. Se si cerca di scaglionare gli interventi, c’è chi dice che gli Italiani sono alla canna del gas e non possono aspettare.
In tal senso fa sorridere l’annuncio del ministro Scajola del “bonus gas”, presentato come un aiuto determinante ( a eliminare il problema dell’esistenza, forse?), che farebbe il paio con il”bonus elettricità “, stesso importo finanziato.
Meglio essere chiari: il bonus elettricità , intanto, è destinato ai redditi inferiori ai 23 mila euro, con domanda da presentare ai Comuni entro fine febbraio 2008. Il risparmio per l’utente sarà di una cifra tra i 60 e i 135 euro l’anno, ovvero dai 5 ai 10 euro al mese. Questo dopo che bolletta gli è aumentata magari nel 2008 di 20 euro al mese.
Il bonus gas è previsto per le famiglie disagiate, stesso importo finanziato, stesso iter, quindi non ci si faccia illusioni.
Altra ipotesi di cui si parla è il bonus bebè: uno pensa che si dia una cifra per ogni nato, come aiuto per il primo anno? Magari… è solo un prestito fino a 5.000 euro da restituire a un tasso del 4%. Ben altra cosa da quanto era stato promesso. E non si sa neanche se sarà attuato.
La detassazione della tredicesima almeno garantirebbe un 400 euro una tantum nelle tasche dei lavoratori dipendenti, ma costa troppo, dicono, difficile che vada in porto.
Qualcuno ha ipotizzato di dare una “una tantum” sulle pensioni più basse a dicembre, ma anche questa è un’ipotesi remota.
Più facile vadano in porto le iniziative a costo zero per lo Stato, come far pagare l’Iva alle imprese al momento dell’incasso della fattura e non più all’emissione.
Le altre misure che vengono sventolate sono solo dovute ( maggiori fondi per la cassa integrazione, visto che aumenta il numero delle aziende in difficoltà ) o semplici sblocchi di fondi Ue, come per le infrastrutture delle aree sottoutilizzate.
In compenso già si parla di aumenti dei pedaggi autostradali.
Tutto tace anche sul fronte della detassazione degli utili reinvestiti in ricerca e sviluppo.
Siamo di fronte a un’emergenza sottovalutata, questo è il nostro parere, e colpevolmente non messa a capo delle priorità che si sarebbero dovute affrontare subito.
Non servono patetici tappulli, occorre dare respiro al ceto medio e alle fasce non protette. Altrimenti saranno dolori per tutti.
L’economista (nonchè sottosegretario) Baldassarri ha indicato la strada: recuperare 30 miliardi di euro di sprechi acclarati della macchina dello Stato e ridistribuirli ai cittadini.
Attraverso, diciamo noi, aumento delle pensioni minime, fondo per disoccupati e precari, aiuti alle famiglie sulla base del quoziente familiare, tanto per iniziare.
E poi avere il coraggio di mettere mano alla riforma delle pensioni, aumentando l’età pensionabile, come avviene in tutta Europa.
In Italia la media dell’età pensionabile è di 58,4 anni per l’uomo, contro una media UE di 60,7 e di 57,2 per una donna contro la media Ue di 59,4.
Basterebbe questo per avere una grossa disponibilità da reinvestire in un aumento delle pensioni stesse. Senza interventi strutturali coraggiosi, saremo sempre a parlare di tappulli. Con il risultato che le falle si allargano, la barca imbarca acqua e il nostromo finisce per perdere pure la rotta.
Non siamo tra i servi che applaudono allo sconto di 5 euro sulla bolletta del gas dopo che è aumentata di 20, noi vorremmo solo che la barca del Centrodestra non finisse contro gli scogli.
A differenza di altri che, qualora dovesse accadere, direbbero: ” E come mai abbiamo perso le elezioni?”…
Svegliamoci fin che siamo in tempo, popolo del Centrodestra.
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