GLI ORSI SONO UNA SPECIE PROTETTA, NO A UN NUOVO CASO DANIZA
LA LEGA VUOLE SPARARE ANCHE A LORO: INVECE CHE ANDARE A ROMPERGLI I COGLIONI, STATE A CASA A SENTIRE SALVINI IN TV
L’orso che nel tardo pomeriggio di sabato ha attaccato un uomo di 69 anni nella zona di Predera, nei pressi del lago di Terlago nella Valle dei Laghi in Trentino verrà “rimosso” (cioè prelevato e poi trasferito in un’area protetta) per effetto di un’ordinanza urgente del presidente della provincia di Trento, Ugo Rossi.
È questa la decisione presa da un vertice tenutosi nel capoluogo trentino.
Durante l’incontro è stato fatto il punto sull’intensificazione delle misure di presidio di prevenzione del rischio nell’area interessata.
Da stamani è attiva una squadra di emergenza composta da quattro persone e da due cani. Viene intensificata l’attività di monitoraggio con fotocamere già avviata in primavera. L’area dove è avvenuto l’attacco presenta un’alta densità di orsi, in particolare sono presenti anche delle femmine riproduttive, alcune con cuccioli.
Il no delle associazioni animaliste
Le associazioni per la tutela degli animali non ci stanno e annunciano battaglia. «Benchè non sia ancora chiara ed accertata la dinamica relativa alla presunta aggressione di un escursionista da parte di un orso, i soliti noti, sfruttando una situazione assolutamente confusa, non hanno perso tempo per sollecitare l’adozione di misure di emergenza, quali la rimozione di un non meglio identificato esemplare. Insomma è ripartita la grancassa della campagna anti-plantigradi, che poi altro non è se non un riflesso della più generale campagna antiselvatici da tempo in atto nel nostro Paese» spiega l’Enpa.
“Solo un pretesto per la guerra agli orsi”
«In realtà – prosegue l’associazione animalista – si vogliono soltanto avere dei pretesti per dichiarare guerra agli orsi, così come agli altri animali cercando di fomentare paure e guadagnare consensi. Lo dimostra il fatto che mentre si cerca di capire cosa sia accaduto nei boschi del Trentino, costoro non abbiano perso neanche un istante a emettere una sentenza di condanna. Contro quale “colpevole” poi non è dato saperlo, visto che le “indagini” sono ancora in corso».
«Diciamo no ad ogni ipotesi di “Daniza bis” – aggiunge l’Enpa – diciamo no ad ogni tentazione di ricorrere alla forza. I problemi nella convivenza con i selvatici, se e quando esistono, si risolvono con la scienza e la ragione, non certo sull’onda di un’emotività fuori controllo, strumentalizzata dalla politica».
L’Enpa, che ricorda come gli orsi siano specie particolarmente protetta, «è pronta a una mobilitazione totale nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano».
La Lega Nord della Valle dei Laghi aveva sostenuto in un comunicato umotistico che “è ora che la Provincia liberi i nostri boschi, vogliamo tornare ad essere padroni in casa nostra”.
(da agenzie)
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