GOVERNO, RETROMARCIA DA 7,5 MILIARDI: DAL 2,48% AL 2,04%, LA UE CAUTA VALUTERA’ NEL MERITO
TAGLIATI 3,5 MILIARDI DA QUOTA 100 E REDDITO DI CITTADINANZA (DA 16,7 A 13,2 MILIARDI)… GLI ALTRI 3,5 SONO ALEATORI, HANNO GONFIATO ANCORA LE DISMISSIONI FARLOCCHE
Dal 2,48% al 2,04%, che tradotto in soldi fanno circa 7,5 miliardi in meno.
Al termine di un faccia a faccia a Bruxelles con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, durato più di due ore, è il premier Giuseppe Conte a rivelare l’ultima carta giocata dal governo italiano per provare ad evitare la procedura d’infrazione.
Eccola la nuova manovra, con un taglio imponente sul fronte del deficit.
Una retromarcia rispetto alla linea oltranzista del 2,4% per tre anni sbandierata dai 5 Stelle sul balcone di palazzo Chigi il 27 settembre.
Il premier è fiducioso e riferisce che l’Ue ha ritenuto la proposta “importante e significativa”.
La Commissione, attraverso un suo portavoce, è più cauta: “Buoni progressi sono stati fatti, la Commissione europea valuterà ora le proposte ricevute, i lavori continueranno nei prossimi giorni”.
Il governo italiano spera che la lunga e delicata partita sulla legge di bilancio possa chiudersi con l’impegno messo in campo, ma nelle ore precedenti all’incontro da ambienti europei è filtrata la richiesta di scendere ulteriormente, fino all’1,8 per cento. La differenza è minima (lo scostamento è di circa 3,6 miliardi), ma allo stesso tempo Conte sa che ha già ottenuto da Matteo Salvini e Luigi Di Maio l’apertura più ampia possibile. I due vicepremier non sono disposti ad andare oltre.
Il premier rassicura sul fatto che il governo “non rinuncerà a nulla” sul versante delle due misure cardine della manovra, cioè il reddito di cittadinanza e la quota 100, na non è vero.
Come si è arrivati al 2 per cento?
Per scendere dal 2,4% iniziale si è innanzitutto intervenuto con uno sgonfiamento delle due misure care a Lega e 5 Stelle. Il Fondo per l’attuazione del programma di governo passerà da 16,7 a 13,2 miliardi.
Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro della Lega, ha già messo nero su bianco in un’intervista al Corriere della Sera il risparmio previsto sul versante quota 100: 2 miliardi. 1,5 arriverebbero dai 10 in cassa per il reddito di cittadinanza (9 più 1 per i centri per l’impiego).
Il restante 0,2% viene racimolato da un piano di dismissioni rafforzato rispetto a quello indicato nell’ultimo documento di bilancio.
(da “Huffingtonpost“)
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