GRILLO VS CONTE, NE RESTERA’ SOLO UNO: ALLA COSTITUENTE SI VOTERA’ SU NOME, RUOLO DEL GARANTE E TETTO DEI DUE MANDATI
CONTE MINACCIA DI FARSI IL PARTITO SUO: “SONO PRONTO AD ANDARMENE A CASA SE LA LINEA SARÀ LONTANA DALLA MIA” … CONTE: “GRILLO? LASCIAMOLO FARE, VEDIAMO COS’ALTRO SI INVENTA”
Tutto come da copione, per ora. Simbolo, nome, ruolo del garante (e del leader) e tetto dei due mandati sono tra gli argomenti che il popolo 5 Stelle affronterà alla Costituente.
Eppure Giuseppe Conte con i vertici M5S mette sul tavolo ipotesi drastiche nel caso l’assemblea plasmi un Movimento lontano dalla sua visione. Sono stati resi noti i risultati della votazione per scegliere i dodici macro temi oggetto dell’assemblea. Ma di cosa si discuterà di preciso?
«Sono orgoglioso di questa comunità, che si dimostra viva, vivacissima, che sta coinvolgendo tanti non iscritti e vuole discutere», ha detto Conte in un video. In privato, in un consiglio nazionale durato oltre tre ore, il presidente ribatte a chi chiede cosa farà in caso di vittoria di una linea fortemente incompatibile con le sue idee, spiegando che ne trarrà le conseguenze e la leadership «se ne andrà a casa».
Nell’assemblea dei vertici sono stati chiariti alcuni punti (saranno esclusi dalle operazioni procedurali in questa fase presidente, ma anche probiviri, membri del comitato di garanzia e il garante stesso).
Gli attivisti che hanno dato disponibilità a essere estratti tra i 300 «saggi» che filtreranno i contenuti sono circa 71 mila.
Intanto Beppe Grillo non rimane con le mani in mano. Il garante aggiorna la sua «bacheca del mugugno» in chiave contiana. «Sono arrivate ben 22.837 e-mail», scrive il fondatore. E tra queste posta il messaggio di un utente che si lamenta di essere stato «eliminato» dal novero degli attivisti. «Ho partecipato alla votazione delle Parlamentarie europee, votando il 18 aprile 2024 alle ore 16.08.11», spiega l’anonimo ex militante. Un piccolo dato che potrebbe però avere ripercussioni sulla Costituente. «Si tratta di un tallone d’Achille che dovranno considerare — spiega l’avvocato Lorenzo Borrè —. La mancata convocazione o partecipazione al voto di un avente diritto comporta l’illegittimità della delibera stessa».
(da agenzie)
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