GUALTIERI SI PRENDE SULE SPALLE IL GOVERNO E MENA FENDENTI ALLA LEGA: “ABBIAMO PAGATO IL CONTE DEL PAPEETE, DA SALVINI UNA CAMPAGNA TERRORISTICA SUL MES PER SPAVENTARE GLI ITALIANI SUL NULLA”
SPETTA SEMPRE PIU’ A LUI PORTARE AVANTI LA BANDIERA DELL’ESECUTIVO, ANCHE PERCHE’ E’ UNO CHE SA DI COSA PARLA E NON HA PROBLEMI A SFIDARE SALVINI IN TV
Quasi come un videogioco a più livelli. A settembre Roberto Gualtieri aveva fatto il suo esordio televisivo a Mezz’Ora in Più con un confronto indiretto con Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, ospite subito dopo di lui.
Tre mesi dopo, il ritorno in tv, sempre nella trasmissione di Raitre, e questa volta la sfida a distanza è con Matteo Salvini, peso massimo del leghismo e leader dell’opposizione.
Un crescendo che, stessa rete stesso studio televisivo, dovrebbe culminare a gennaio con l’annunciato faccia a faccia tra il ministro dell’Economia e il leader della Lega.
Il guanto della sfida è sugli asili nido gratis – “una balla spaziale” secondo Salvini, a cui Gualtieri replica via Twitter – ma è inevitabile che sarà allargato a tutti i temi.
Roberto Gualtieri in punta di piedi, nel giro di poche settimane, si sta prendendo la scena nel Governo, diventando frontman e regista di tutti i nodi che hanno diviso la maggioranza.
Dal negoziato europeo sul Mes, il Fondo Salva Stati, alla delicata mediazione interna sulla manovra. Portabandiera del Governo, ma dettaglio da trascurare, anche di un partito, il Pd, che soffre il fatto di non avere, nell’era della comunicazione spinta e degli status Instagram e Facebook, una leadership forte che possa incidere nel dibattito.
Non è nella testa di Gualtieri di sostituire il segretario Nicola Zingaretti, con cui il legame risale ai tempi della Fgci (Federazione Giovani comunisti italiani). Ma è evidente, confessano all’HuffPost, che “si sta sobbarcando il peso del Pd, senza dimenticare che l’unico in grado di tenere testa al capodelegazione Franceschini è certamente Roberto, per il suo curriculum, la sua esperienza in Europa….”.
Per dirla con un alto dirigente dei democratici, “Roberto è uno che chiama Draghi, Lagarde, Moscovici, insomma l’Europa”
Di certo è anche il contesto politico che sta facendo emergere Gualtieri. Il logorarsi del rapporto fra Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte ha contribuito ad accrescere la forza di Gualtieri, storico dell’Istituto Gramsci di casa a Bruxelles e a Strasburgo.
Non a caso chi lo conosce rivela che “lui ha una capacità : anche quando non è direttamente responsabile del dossier riesce a emergere, vedi il caso Ilva…”.
Bastava osservarlo in tv per comprendere che dietro questo omone, occhialuto, sempre in giacca e cravatta, come conviene ad un uomo delle istituzioni, che conosce i dossier e che di fatto è il numero due del Governo, c’è qualcosa di più. Forse addirittura una strategia di comunicazione per portarlo ancora più in alto dei gradi che ha addosso.
“Abbiamo pagato il conto del Papeete”, è l’incipit di un’intervista dove i toni e l’aggressività non sono certi quelli degli ultimi ministri dell’Economia, ma quelli di chi vuole prendere di petto Matteo Salvini e sfidarlo a viso aperto.
L’altro passaggio che disvela l’attacco frontale è quando Gualtieri replica duro sul Mes: “Salvini e Borghi con cinismo sorprendente hanno iniziato a fare una campagna terroristica per spaventare gli italiani su una riforma che in sostanza non cambia nulla. Certo, se non ci si riesce a esprimere con competenza e serietà sulla Nutella – ironizza il ministro – è evidente che la credibilità su ciò che si dice sul Mes sia piuttosto scarsa”.
A Gualtieri viene riconosciuta la capacità di mediare sia con i diversi partiti di maggioranza. D’altro canto nel giorno in cui il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, sul Corriere della Sera chiede a Di Maio di chiarire se abbia o meno ancora fiducia nel premier Conte, trova conferma l’indiscrezione secondo cui Gualtieri ha ricevuto nei giorni scorsi un sms di congratulazioni da parte del leader M5S su come ha gestito la vicenda Mes.
“Mi stupisco di come possano uscire queste cose, ma è vero” ammette. Anche Renzi lo rispetta e lo stima e questo lo sta aiutando nei negoziati.
Il prossimo appuntamento da segnare sul calendario è la battaglia parlamentare sul Mes. Salvini già tenta i 5 stelle meno convinti del Trattato europeo per non far approvare la risoluzione di maggioranza, con una spallata mortale all’esecutivo.
Il Quirinale, nelle scorse settimane, ha fatto trapelare che non ci sono altri governi dopo il Conte-2, ma è evidente che in questo momento Gualtieri appare la carta forte di un eventuale piano B.
Intanto a gennaio sfiderà Salvini in tv. Poi si vedrà .
(da “Huffingtonpost”)
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