GUIDO CARLINO, PRESIDENTE DELLA CORTE DEI CONTI, STRACCIA IL PROGETTO DI RIFORMA DELLA MAGISTRATURA CONTABILE PRESENTATO DAL GOVERNO (IL COSIDDETTO DDL FOTI), CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELL’ORGANO
“SIAMO PREOCCUPATI PER LE RISORSE DEI CITTADINI. IL RISCHIO È CHE CI SIA UN AUMENTO DELLA PRESSIONE FISCALE”… “SE I DANNI ERARIALI NON VENGONO RISARCITI, PAGHERANNO I CITTADINI”
Meno controlli e tetto alle sanzioni, così la riforma proposta dalla maggioranza indebolisce la funzione deterrente della magistratura contabile a garanzia della legalità”. Così Guido Carlino, presidente Corte dei Conti, in una intervista al Corriere della Sera.
“Apprezziamo le proposte che rendono l’attuale assetto normativo della Corte sempre più coerente con la funzione di garanzia verso i principi di legalità dell’azione amministrativa. – dice Carlino – Non siamo preoccupati per noi ma per le risorse dei cittadini, che potrebbero non essere adeguatamente tutelati laddove venissero approvate alcune disposizioni contenute nella proposta di legge.
Se i danni erariali non vengono risarciti, pagheranno i cittadini, privati di servizi garantiti dalle risorse pubbliche e destinatari di un probabile aumento della pressione fiscale. Si parla di ridurre il numero delle procure regionali che, tra l’altro, perseguono sprechi nell’amministrazione pubblica. Verrebbe compromessa la possibilità di fare conseguire all’erario (e quindi ai cittadini) il risarcimento dei danni e la vicinanza alle amministrazioni locali”.
“Tutte le magistrature, – aggiunge Carlino – e tra queste quella contabile, parlano con gli atti che l’ordinamento giuridico impone di adottare, in relazione alle specifiche funzioni assegnate.
In ogni caso, credo che le interlocuzioni tra la magistratura e la politica debbano essere improntate alla leale collaborazione con le istituzioni titolari della rappresentanza politica, e con il Parlamento in particolare.
Ricordo che esistono disposizioni di legge che subordinano l’adozione di riforme del nostro istituto al parere delle Sezioni riunite. Per tale motivo confido che, in sede di discussione in Parlamento, si tenga conto di quanto osservato dalla Corte a Sezioni riunite in sede consultiva
(da agenzie)
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