I CATTIVI MAESTRI FANNO SCUOLA: RAID SULL’AUTO DEL PRETE CHE ACCOGLIE I PROFUGHI
PRIMA DI ACCOGLIERE I PROFUGHI SAREBBE MEGLIO CHE LO STATO INIZIASSE AD ACCOGLIERE IN CARCERE LA FOGNA RAZZISTA, APPLICANDO LA LEGGE VIGENTE
“Ritengo una azione barbara, vigliacca e testimone di profonda immaturità umana quella di chi ha ben pensato questa mattina, probabilmente mentre celebravo Messa, di manifestare il suo dissenso verso l’avviata iniziativa emergenziale di accoglienza di profughi danneggiando la mia vettura. Sono segnali intimidatori che fanno scaturire dal mio cuore una preghiera perchè si abbassino i toni e ci si riappropri di un guizzo di civiltà “.
La denuncia arriva via Facebook da don Paolo Iannaccone, ex parroco della chiesa di via Manzoni a Trieste e da qualche tempo parroco di San Benedetto Abate, ad Aquilinia.
L’auto di don Paolo ha subìto nelle scorse ore un atto vandalico, un gesto che a detta del prete ha una chiara matrice: il dissenso per l’apertura dell’ex asilo delle suore canossiane di Aquilinia ai profughi.
“C’è tanta delusione – ha commentato ancora ieri don Paolo -, onestamente non mi era mai capitato prima un fatto del genere, però non mi fermo: si va avanti”.
Pochi giorni fa un gruppo di residenti aveva dato vita ad una petizione per dire “no” ai profughi ad Aquilinia. La petizione, che verrà indirizzata al prefetto Porzio, al sindaco di Muggia Laura Marzi, alla Diocesi di Trieste e al Consiglio comunale di Muggia, critica la scelta di utilizzare l’ex asilo delle canossiane, collocato “in un centro con forte densità abitativa, immediatamente vicino alla scuola Loreti, alle strutture sportive e alla chiesa, strutture frequentate da bambini dai sei anni in su”.
Sebbene sia riconosciuto che la struttura in questione risulti di proprietà privata, nello specifico della Diocesi di Trieste, per i firmatari la struttura è inserita in un ambito di “forte interesse pubblico e quindi di particolare impatto sull’abitato”
Nella petizione si legge che i “bambini e minori sono i soggetti meno indicati da esporre a situazioni di turbativa della loro tranquillità , anche se solo potenziali. Nella zona risiedono inoltre molte famiglie di anziani verso i quali la preoccupazione sarebbe la stessa”.
I firmatari chiedono dunque “alle amministrazioni locali, alle istituzioni, alla Diocesi e al prefetto di Trieste di rivedere questa scelta e di trovar luoghi più idonei dove ospitare tali soggetti lontani da centri abitati e da luoghi frequentati da bambini e minori”.
Inosmma, la solita storia che i profughi devono restare invisibili per non turbare la vista dei soliti quattri razzisti di provincia.
Pronta la replica del sindaco muggesano Laura Marzi: “Il Comune è stato informato dal prefetto su una decisione già presa su una struttura privata. Io a mia volta ho informato immediatamente i cittadini, come da accordi, attraverso il web. Fermo restando che questa amministrazione comunale è favorevole al concetto di accoglienza diffusa, ribadiamo che quella di Aquilinia sarà una accoglienza temporanea e prettamente notturna, quindi, pressochè a impatto zero sui residenti”.
Su quanto accaduto a don Iannaccone, Marzi ha espresso la sua solidarietà al prete: “Arrivare a questo genere di intimidazioni significa aver toccato il livello più basso nemmeno concepibile. Sono vicina a don Paolo”.
(da “La Repubblica“)
Leave a Reply