I COMMENTI ALL’INTERVENTO DI FINI DA PARTE DI QUATTRO ESPONENTI DI RILIEVO DI FUTURO E LIBERTA’
TRA ESEGETI E PERPLESSI, ENTUSIASTI E INTERESSATI, LE PROSPETTIVE DI FLI, VISTE DALL’INTERNO, ATTRAVERSO ANALISI E SENSIBILITA’ DIVERSE
Enzo Raisi
Certo che se il vertice di Fli e’ contento perchè ha inteso che nelle sua parole Fini abbia usato il termine destra come perimetrazione della nostra azione politica mi chiarisce molto. Ad esempio il motivo per il quale dal quasi 10% di intenzioni di voto siamo scesi al 2,4%. Certo ora capisco l’articolo di Veneziani, gli ammiccamenti di La Russa, etc….
Io penso invece, che Fini, e tutti noi con lui, abbiamo inteso far crescere, partendo dal centrodestra, un grande movimento di rinnovamento, riformatore e modernizzatore per un paese bloccato che attende quei grandi cambiamenti che il berlusconismo ha promesso nei suoi quasi 20 anni di governo e che non ha mai realizzato.
Ma se si voleva fare una piccola An con qualche tinteggiatura politicaly correct, come la cittadinanza agli immigrati nati in Italia o con qualche battaglia sulla legalità , dovevamo fare tutta questa fatica?
Io ho sempre pensato in grande scegliendo Fli, da uomo di destra sono salpato verso nuovi orizzonti, verso un mondo che vuole rispondere alle sfide della modernità e della globalizzazione e la mia etichetta l’ho lasciata alle spalle o nel cuore ma certamente non la uso per identificarmi.
Perchè oggi la battaglia e’ tra chi vuole riformare e chi non vuole cambiare nulla. Tra chi vuole far progredire in ns sistema economico sociale e chi vuole una recessione.
Se lo abbiamo fatto e’ perchè fuori esiste un elettorato di opinione che vuole una politica nuova, meno schemi più risposte, meno slogan più soluzioni per economia e lavoro.
Questo voleva e vuol dire essere finiani.
Tutto il resto e’ solo un gioco di potere interno che non ha senso in un partito oggi del 2,4%.
O torniamo allo spirito movimentista che gioca a 360 gradi futuristicamente parlando, oppure il futuro diventa il piattino in mano per qualche seggio alla corte della destra impresentabile che abbiamo lasciato.
Fini o e’ rupture o non e’.
Le prossime settimane ci diranno se ho sentito male io oggi o se qualcuno fa l’esegeta del pensiero finiano pro domo sua.
Filippo Rossi (direttore de “Il Futurista”)
Enzo Raisi ha scritto quello che penso. E a questo punto ve la dico tutta: ho sentito le urla da stadio al sentire la parola “destra”, ho visto gente fare la ola come se la squadra del cuore avesse vinto il campionato, ho visto poveri uomini disperati attaccarsi a quella parola come un feticcio.
Io so quello che è stata l’esperienza finiana di questi anni, io so che i contenuti sono più importanti di qualsiasi definizione.
Mentre piccoli uomini di apparato e piccoli politici paurosi di perdere il posto in parlamento ululano destra alla luna per evitare di capire quello che veramente sta succedendo, io vado avanti per la strada scelta ormai tanti anni fa.
Mentre movimentisti da strapazzo si arroccano sui ricordi e sulla loro storia, mentre rivoluzionari a parole si aggrappano all’apparato per difendere il loro ruolo sociale e politico, io vado avanti alla disperata, senza soldi, senza finanziamenti, senza stipendio.
Con convinzione, senza bisogno di approvazioni dall’alto, senza bisogno di benedizioni, senza tirare la giacca a nessuno, senza dover interpretare nessuno.
Voi attaccatevi a una parola, a quella parola.
Io, da parte mia, proverò a stare dalla parte giusta, dalla parte del futuro. E della libertà . Che, detto per inciso, non sono nè di destra nè di sinistra. vedremo, tra qualche mese, chi ha fatto la scelta giusta.
Ps: leggo i giornali e mi viene da ridere. Le masturbazioni mentali di un piccolo mondo in disfacimento praticamente non esistono. E c’è qualcuno che ha il coraggio di festeggiare perchè è riuscito a dare un nome alla propria tomba…
Fabio Granata
‎Allora….facciamo uno schemino: mai più con il Pdl…mai più con la vetero destra…mai più in attesa di Montezemolo o di Casini…mai più per sciogliere Fli…….e poi….per i diritti civili, la legalità ,la nuova cittadinanza, la difesa della identita culturale, la sovranità della politica sull’economia, il merito, i giovani…. Bastia Umbra… il movimento del Patriottismo repubblicano che nasce dalla nuova destra e dalle culture riformiste,liberali e ambientaliste…
L’identità politica serve delinearla per evitare di scomparire ed essere comprensibili…ma i suoi contenuti sono figli del nostro percorso..questa la strada indicata da Fini..per chi ci sta’.
Gli altri azzerino ciò che ritengono azzerare:ma non questa storia politica.
Flavia Perina
Mi rifiuto di farmi impigliare nel dibattito destra/sinistra.
Non conosco nessuno, fuori dalla cerchia dei partiti, a cui interessi.
Comunque, credo che il ritorno del termine “destra” nell’orizzonte di Fli abbia conseguenze importanti: ogni giorno, in ogni suo atto politico e simbolico, Futuro e Libertà dovrà avere la forza e l’intelligenza di marcare la distanza dalle “altre destre” (Alfano, La Russa, Storace).
Oppure perderà tutto ciò che ha conquistato sfidandole quando erano potenti: credibilità , possibilità di giocare a tutto campo, rispetto. E, ovviamente, pure i voti.
I fatti, come sempre, conteranno più delle parole.
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