I DAZI DI TRUMP TERRORIZZANO GLI ITALIANI: IL 70,8% È CONVINTO CHE LE TARIFFE DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO AVRANNO UN IMPATTO IMPORTANTE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA DEL PAESE. PER IL 52,7% CI SARÀ UN EFFETTO ANCHE SUL PORTAFOGLIO FAMILIARE
SOLO IL 30,5% DEGLI ITALIANI CHIEDE UNA REAZIONE DURA E PESANTE DELL’EUROPA, MENTRE QUASI IL 60% DESIDEREREBBE TRATTARE CON TRUMP UNA REAZIONE EQUILIBRATA (QUELLO CHE IL TYCOON CHIAMA “BACIARE IL CULO”)
Secondo il 70,8% degli italiani, intervistati nel sondaggio di Euromedia Research pubblicato in esclusiva dalla trasmissione Porta a Porta, la programmazione dei dazi americani avrà un impatto importante sulla situazione
economica e finanziaria del nostro Paese e per il 52,7% tale effetto lo avrà anche sul portafoglio famigliare.
A differenza di precedenti presidenti, Donald Trump ha messo in discussione gli alleati storici degli Stati Uniti, come l’Unione Europea, il Canada e il Giappone, con l’introduzione di dazi anche su prodotti importati da questi Paesi. Tutto ciò sta minando seriamente le relazioni tradizionali creando importanti frizioni.
Come conseguenza, quasi il 60% dei cittadini italiani si aspetta e apprezzerebbe l’introduzione, da parte dell’Unione Europea, di una contro tariffa sui prodotti americani in risposta alle azioni del suo presidente.
Sullo stesso quesito, nel confronto con i popoli degli altri Paesi della Ue, analizzati in un sondaggio di Polling Europe, emerge forte quanto Francia (78%), Spagna (76%) e Nord Europa (67%) siano molto più caldi e pronti ad una reazione forte e punitiva, mentre noi con i nostri cugini d’oltralpe tedeschi (61%) ci dimostriamo più tiepidi.
Dall’Unione Europea un cittadino italiano su tre (30,5%) si aspetta una reazione dura e pesante, mentre quasi il 60% desidererebbe trattare con Trump per una reazione maggiormente equilibrata. Su questa posizione si schiera la maggioranza degli elettori dei partiti di governo unitamente ai sostenitori del Movimento 5 Stelle (60,3%), di Azione (78%) e Italia Viva (69,1%). Il Partito Democratico, invece, si separa tra i più interventisti (49,6%) e i più dialoganti (43,0%).
Restano dei dubbi sull’efficacia dell’operato dell’Europa per contrastare questi dazi: il 38,3% crede che l’Unione Europea reagirà e risponderà in modo adeguato, mentre il 41,8% non ripone alcuna fiducia. Su questa posizione si schiera il 45% degli elettori della Lega di Salvini e il 56,7% di quelli di Fratelli d’Italia.
In sintesi, gli italiani sentono forte la pressione della comunicazione americana, perché in maggioranza sono convinti che i dazi possano compromettere – e non poco – il benessere dei consumatori, creando disagi alle nostre imprese e innescando dei conflitti economici internazionali che contribuirebbero negativamente alla crescita economica del paese.
L’opinione pubblicasi muove a fatica tra la paura di diventare più povera e il disorientamento generato dall’isterica ricerca di un piano di azione.
Nelle famiglie italiane esiste la piena consapevolezza che, se non esiste una certa dose di prevedibilità e di lettura strategica, ogni decisione economica diventa più rischiosa e meno efficiente, perché si indebolisce la capacità di fare scelte razionali e sostenibili.
La fiducia nel futuro, purtroppo, è un bene scarso in Italia da tempo e gli italiani oggi si chiedono quanto peserà sul loro portafoglio tutto questo.
Alessandra Ghisleri
per “La Stampa”
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