I FINIANI ACCELERANO SUL NUOVO PARTITO: “SE IL PDL NON CAMBIA STRAPPO INEVITABILE”
LE COLOMBE FINIANE: “O FINI VIENE LEGITTIMATO AL RUOLO DI CO-FONDATORE DEL PDL CHE GLI COMPETE E LA RIUNIONE DEI PROBIVIRI VIENE ANNULLATA O LA CREAZIONE DI UN NUOVO PARTITO SARA’ INEVITABILE”….”COME SI FA A CHIEDERE IL PROCESSO PENALE BREVE, QUANDO GLI ITALIANI PER IL CIVILE DEVONO ASPETTARE 15 ANNI?”….CRESCE L’ATTESA PER IL DISCORSO DI FINI DOMENICA A MIRABELLO…ALTRA QUERELA DI FINI A “LIBERO”
Con l’apertura della Festa Tricolore di Mirabello, non si smorzano le tensioni all’interno della maggioranza.
Le dichiarazioni di giornata deglI esponenti di “Futuro e Libertà ” sembrano imporre un’accelerazione in vista del nuovo partito dei finiani.
Il viceministro dello Sviluppo, Adolfo Urso, lo lascia intuire chiaramente: “Se il Pdl non resetta tutto, la creazione di un nuovo partito è inevitabile”.
Il nodo della discordia è ancora l’espulsione di Gianfranco Fini, decretata con il documento stilato dall’Ufficio di presidenza del Pdl il 29 luglio.
In attesa di un passo indietro, che per il momento non arriva, Futuro e Libertà sembra orientarsi verso la creazione di una nuova forza politica.
Altra questione delicata: il processo breve.
Sul provvedimento sul quale il Pdl chiede “fedeltà ” agli amici-nemici, “Futuro e Libertà ” esprime ancora molte perplessità . “‘Come fai a chiedere agli italiani il processo breve penale” – dice il finiano Enzo Raisi – “quando per il civile devi aspettare anche 15 anni?”.
Ricomposizione o nuovo partito.
“Se si ricuce lo strappo avvenuto con l’espulsione del confondatore del Pdl, noi restiamo nel Pdl”, è la premessa di Urso.
“Ma se Fini non viene riammesso e legittimato con il ruolo che gli spetta nel Pdl come confondatore, è inevitabile che nasca un nuovo partito che stringa un patto di legislatura con il Pdl e con La Lega”.
Quest’ultima, ribadisce però Urso, “non è la nostra prima opzione. Noi vogliamo la resettatura di tutto, che venga dato a Fini e a noi di Futuro e libertà quello che ci spetta. Se invece si persistesse nello strappo”, avverte il viceministro, “non si può poi pretendere che noi, e gli stessi elettori, restiamo in un partito che non legittima più, che non riconosca cittadinanza politica a Gianfranco Fini”.
Tutti già aspettano il discorso del presidente della Camera che il 5 settembre chiuderà la festa di “Futuro e Libertà “.
“Fini a Mirabello rivolgerà un messaggio ai 4-5 milioni di elettori che lo hanno scelto come leader, ma anche alla nazione – continua Urso – Si rivolgerà a tutti gli italiani che si sentono in causa in questioni come l’interesse generale, l’integrità della nazione e la necessità di rinnovare il Paese”.
“Settembre – avverte il viceministro – sarà il mese della verità come quello d’agosto è stato quello delle aggressioni.
I berlusconiani – ripeto il mio appello – devono dimostrare che vogliono ricomporre la coalizione annullando la riunione dei probiviri del 17 settembre sull’espulsione di Bocchino, Granata e Briguglio.
Se non esprimono chiaramente questa volontà , se dovessero esserci altri strappi come l’espulsione di altri membri del partito, sarà inevitabile rappresentare, nel quadro di un patto che abbiamo con gli elettori, questa parte di centrodestra che rispetta le istituzioni e condivide la stessa visione degli altri partiti di centrodestra europei”.
Sulla stessa linea anche un altro dei finiani di ferro, Fabio Granata.
“A Mirabello Fini parlerà alla nazione, farà un discorso politico rivolto alla società “.
Salvo colpi di scena, Futuro e Libertà si trasformerà in un vero e proprio partito.
“La strada intrapresa è questa”, ammette il deputato di Fli, “se non si intravede una coesione all’interno del Pdl. E Mirabello sarà un altro tassello verso questo cammino”.
Dopo le azioni legali contro “Il Giornale”, il presidente della Camera procederà anche contro “Libero”.
“Le reiterate falsità che quest’estate hanno alimentato la campagna diffamatoria di “Libero” contro il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini, culminano oggi in un articolo in cui, pur di denigrarlo, si strumentalizzano gli atti di un procedimento penale che non lo ha mai nemmeno sfiorato.
Per queste ragioni l’avvocato Giulia Bongiorno ha ricevuto mandato per proporre querela contro il direttore del quotidiano “Libero” ed ogni altro responsabile della grave diffamazione”.
Lo dichiara Fabrizio Alfano, portavoce del presidente della Camera, Gianfranco Fini.
Aggiungiamo da parte nostra che oggi “Libero” ha superato ogni limite, accostando la cricca degli appalti (semmai vicina ai compagni di merenda di Belpietro e ai suoi ufficiali pagatori) al presidente della Camera solo perchè un imprenditore si sarebbe rivolto alla segretaria di Fini per sollecitare quello che poi Libero ammette essere “il pagamento dovuto” di una fattura.
Pur di gettare fango contro chi dissente, si accuserebbe di nefandezze anche la portinaia dello stabile dove abita il presidente della Camera.
Da osservatori esterni ci limitiamo ad auspicare che i finiani formino nei tempi dovuti un nuovo partito, sperando che riportino alla luce una destra vera e moderna.
Con certa gentaglia non è più tempo di prendere nemmeno un caffè: hanno le pezze al culo, sono sommersi di scandali “veri”, vanno in giro a cercare di comprare qualche deputato e si permettono pure di dettare condizioni.
Quando semmai dovrebbero fare le scale della presidenza della Camera, autoflaggendosi per le loro colpe e col piattino in mano.
Giusto amici di Gheddafi possono essere.
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