I GIOVANI TEDESCHI NON SANNO NULLA DEL NAZISMO, A BERLINO LA MAGGIORANZA DEGLI UNDER 18 NON SA COSA SIA AUSCHWITZ, NON SA DIRE QUANDO SCOPPIÒ E QUANDO FINÌ LA SECONDA GUERRA MONDIALE E NON RICORDA QUANDO CADDE IL MURO
EFFETTI DEI NUOVI PROGRAMMI SCOLASTICI, CHE HANNO RELEGATO L’INSEGNAMENTO DELLA STORIA A POCHE ORE SETTIMANALI, INSIEME A GEOGRAFIA, POLITICA ED ETICA
Berlino è la città simbolo della storia nel XX secolo, dalla Repubblica di Weimar, all’avvento di Hitler, la Shoah e la morte di sei milioni di ebrei nelle camere a gas, dalla guerra perduta, alla divisone, al muro, e alla sua caduta che illuse il mondo: sarebbe iniziato una nuova éra di pace. Eppure i ragazzi nella capitale sono i più ignoranti in storia. Un record negativo in Germania.
Troppi studenti stranieri? Non è un alibi. Dovrebbero sapere in che luogo vivono. Fino a un recente passato, gli ebrei potevano vivere in pace, oggi si raccomanda loro di non farsi riconoscere come tali per strada. Le aggressioni sono state nel primo semestre dell’anno scorso 1383, più che in tutto il 2023. Molti ragazzi non sanno che cosa sia Auschwitz. La maggioranza, dei giovani fino ai 18 anni, anche tedeschi, non sa dire quando scoppiò l’ultima guerra e quando finì, e non ricordano quando cadde il muro, e tutto cambiò. Non è un problema recente, negli ultimi tempi la situazione è peggiorata.
Una decina d’anni fa, per l’anniversario dell’indipendenza italiana, fui invitato a parlarne in un liceo. Accettai, ma all’insegnate dissi che probabilmente ai suoi alunni non sarebbe importato. Lei era ottimista, ma mi richiamò giorni dopo: «ha ragione, ho cercato di convincerli, e ho fatto il paragone con la caduta del muro e la riunificazione, mi hanno risposto che neanche quella gli interessa perché nel 1989 non erano nati”.
La colpa dell’ignoranza dei giovani è colpa della scuola […]. Geschichte, storia, non fa più parte del piano di studi, viene insegnata nelle ore di Gewi, ai tedeschi piacciono le sigle, cioè ore in cui si insegna geografia, politica, etica, e infine storia, in genere per non più di quattro ore alla settimana. Il Gewi ha il fine di educare i ragazzi alla convivenza. Gli effetti si vedono a Berlino, dove a scuola si affrontano clan di diversa etnia.
I docenti sono ignoranti a loro volta. Molti professori di Gewi non hanno mai studiato storia, quelli laureati in scienze sociali non hanno mai studiato storia e geografia. È il preside a assegnare le cattedre, come vuole e come può. In tutte le scuole, a tutti i livelli, mancano i docenti, non solo a Berlino. La geografia si trascura anche in Italia.
Si è discusso, e litigato, a lungo a Berlino per il nuovo piano di studi, che riguarda anche il vicino Brandeburgo. È stata cancellata la storia antica e medioevale. Gli specialisti non sono neanche stati invitati a stilare il programma. Dopo le loro proteste, sono stati inseriti alcuni temi, ma non uno studio approfondito: i ragazzi studieranno solo la schiavitù nell’antica Grecia. Cancellata anche la storia romana, potranno scoprirla e credere di conoscere al cinema guardando «Il gladiatore».
Molti deputati e ministri hanno meno di quarant’anni, andavano alle elementari quando cadde il muro, come possono capire perché oggi nella ex Ddr, l’Afd, il partito dell’estrema destra sia al primo posto? Cancellata anche la Repubblica di Weimar e il III Reich. I punti base sono trasformazioni sociali e crisi
Solo il 32 per cento dei ragazzi studia il cristianesimo, il 72 la storia dell’Islam. I burocrati che stilano i programmi scolastici hanno stabilito che insegnare la storia in modo cronologico è un relitto del passato. Va studiata per moduli, per blocchi, senza un rapporto su quel che è avvenuto prima e dopo. In un vecchio sondaggio, alla domanda chi avesse costruito il muro a Berlino, i ragazzi risposero: Hitler. Per un cortocircuito della storia, in un certo modo, avevano ragione.
(da “ItaliaOggi”)
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