“I MIEI FIGLI COME EBREI SOTTO HITLER”: E LA FRASE DEL CAVALIERE SCATENA UN VESPAIO (NEL NOME DI VESPA)
COMUNITA’ EBRAICA INDIGNATA: “OFFENDE LA MEMORIA DI MILIONI DI MORTI”…”I SUOI FIGLI NON SONO MAI STATI IN UN CAMPO DI CONCENTRAMENTO”
“I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso”.
Così Silvio Berlusconi in un passaggio del nuovo libro di Bruno Vespa, Sale, zucchero e caffè, in cui il conduttore di Porta a Porta gli chiede se è vero che i figli gli abbiano chiesto di vendere tutto e di andare via.
La prima reazione dalla comunità ebraica romana.
Il presidente Riccardo Pacifici all’Huffington Post dichiara a SkyTg24: “Berlusconi non deve delle scuse agli ebrei, ma a se stesso. Rimango basito il suo è un paragone fuori luogo. Forse sarebbe interessante sentire direttamente i figli”.
A seguire, lo sdegno del presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) Renzo Gattegna, che giudica il paragone di Berlusconi “incomprensibile” ma soprattutto “offensivo” della memoria di milioni di morti.
“L’Italia repubblicana – dice Gattegna – è un paese democratico (…). La vita degli ebrei d’Europa sotto il nazismo fu (…) una catastrofe non soltanto del popolo ebraico ma dell’umanità intera. Ogni paragone con le vicende della famiglia Berlusconi è quindi non soltanto inappropriato e incomprensibile ma anche offensivo della memoria di chi fu privato di ogni diritto e, dopo atroci e indicibili sofferenze, della vita stessa”.
Marcello Pezzetti, storico dell’ebraismo e direttore della Fondazione per il Museo della Shoah: “Dio mio no, ma come si fa a dire una cosa simile, una stupidità del genere? Non è possibile. E’ una dichiarazione assurda, sostenere una cosa del genere è anche antistorico”.
Dopo le parole di condanna per un “paragone infelice” che offende per “superficialità e mancanza di rispetto”, il presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia, Alessandra Ortona, rileva come “nessuno dei figli di Silvio Berlusconi è stato rinchiuso in un ghetto, bruciato in un campo di concentramento, fucilato, o trattato in altre feroci maniere”.
Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia: “Berlusconi vada davanti ai forni crematori a ripetere quel che ha detto. Vada in un campo di sterminio, magari accompagnato dai suoi figli, a ripetere questa stupefacente affermazione”. Solidarietà “al popolo ebraico che ancora una volta viene chiamato in causa con vergognosi accostamenti: i supposti perseguitati ricchissimi rampolli di Berlusconi e la tragedia della Shoah”.
E c’è anche chi propone di far scontare a Berlusconi i servizi sociali ad Auschwitz, così “potrà constatare di persona che tipo di persecuzione riservassero i nazisti agli ebrei” dichiara Roberto Della Seta, esponente di Green Italia.
Con il presidente dei Verdi, Bonelli, che invita Berlusconi a “smetterla con la sua ossessione di impunità e le manie di persecuzione: la sua condanna per frode fiscale non è il frutto di una congiura ma di una sentenza passata in giudicato. La rispetti”.
Reazioni anche dal fronte politico. “Berlusconi ha perso completamente il senso della misura – afferma Danilo Leva, responsabile Giustizia del Pd – . Da 20 anni ci racconta la favola della persecuzione e oggi, anzichè chiedere scusa agli italiani per la condanna per frode fiscale, si avventura in un paragone agghiacciante con una tragedia quale l’Olocausto”.
E si chiede: “Essere eguali di fronte alla legge e rispettare lo Stato di diritto sono paragonabili alla persecuzione degli ebrei? Cosa ne pensa Alfano?”.
“Agghiacciante” è anche l’aggettivo scelto da Nichi Vendola: “Banalizzare come fa Berlusconi una terribile tragedia come la shoah per la polemica politica di tutti i giorni è agghiacciante” scrive il leader di Sel su Twitter.
Pino Pisicchio, presidente del gruppo misto alla Camera e vicepresidente di Centro democratico: “Berlusconi ha banalizzato una tragedia storica. Siamo certi che l’abbia fatto senza l’intenzione di offendere la memoria delle vittime e la comunità ebraica, ma a questo punto le sue scuse sono doverose. In ogni caso lo invitiamo a leggere Se questo è un uomo di Primo Levi”.
E il Pdl? Silenzio imbarazzato .
Anche oggi Vespa è riuscito a pubblicizzare il suo libro, anche se nel peggiore dei modi.
E qualcuno ha perso un’occasione per tacere.
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