I PANZONI AMERICANI RINUNCIANO AL MCDONALD’S: LA CATENA DI FAST FOOD REGISTRA UN CALO, LE VENDITE DI PANINI E PATATINE SONO DIMINUITE DELL’1%
IL PROFITTO NETTO È CALATO DEL 12% (ARRIVANDO A 2,02 MILIARDI)…IL MOTIVO DELLA “CRISI”? I RINCARI DEI PANINI, CHE COSTANO QUASI IL 30% IN PIÙ
L’indicatore Big Mac ha inviato un segnale preoccupante alla multinazionale americana e al mercato: McDonald’s ha registrato il primo calo della domanda dal 2020. Il motivo principale, secondo gli analisti, sarebbe l’effetto dell’aumento dei prezzi per burger, patatine fritte e bevande.
Rispetto a un anno fa le vendite sono calate dell’uno per cento, nel trimestre che si è concluso a giugno. I ricavi sono rimasti immutati rispetto a un anno fa, con 6,49 miliardi di dollari, ma il profitto netto è calato del 12 per cento a 2,02 miliardi, al di sotto di quanto si attendesse Wall Street.
Secondo il ceo della compagnia, Chris Kempczinki, i consumatori adesso “sono molto più selettivi nella spesa”. Per milioni di famiglie sono finiti i risparmi accumulati durante il periodo della pandemia. L’inflazione persistente ha avuto un peso ma, ha spiegato la compagnia, a incidere sul calo a livello internazionale sono anche i conflitti, come quello in corso a Gaza. In realtà, le vendite sono in calo anche in Paesi lontani dalle bombe come Cina e Francia
Dall’inizio dell’anno le azioni McDonald’s hanno perso il 15 per cento, risalite di quasi il quattro dopo il lancio del “meal” a cinque dollari. L’aumento dei prezzi ha provocato nei mesi scorsi una campagna dei consumatori diventata virale sui social e a cui McDonald’s aveva provato a rispondere, spiegando che non era proprio così, o almeno non ovunque.
Joe Erlinger, presidente di McDonald’s Usa, in una lettera aperta pubblicata a maggio aveva ammesso come il costo medio di un Big Mac Meal fosse cresciuto del 27 per cento dal 2019 (negli Stati Uniti costa 9,29 dollari, equivalente a 8,58 euro), ma anche che alcuni prezzi di prodotti presenti nel menù erano stati superati dall’inflazione. Non è una turbolenza limitata ai fast food.
(da La Repubblica)
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