I POSITIVI AI BAR E SUPERMERCATI CHE HANNO PORTATO LA SARDEGNA DA ZONA BIANCA A ROSSA
DA 29 A 132 POSITIVI OGNI 100.000 ABITANTI, 157 FOCOLAI, DA 40 A 300 CONTAGI AL GIORNO
Il Corriere della Sera oggi racconta come la Sardegna è diventata zona rossa dopo essere stata la prima regione in zona bianca. La parabola dell’isola comincia con la proclamazione della zona bianca il primo marzo. Prosegue con la zona arancione il 22 marzo. E si chiude con la zona rossa a partire dal 12 aprile.
Da 40 contagi/giorno a febbraio a 444 il 31 marzo, a una media oltre i 300 al giorno nell’ultima settimana, con uno spiraglio: Rt in calo, da 1,54 a 0,97.
Ma ben 157 focolai, 132 positivi ogni 100 mila abitanti (erano 29 in zona bianca), vaccini ancora indietro, per quanto gli 11 mila di media negli ultimi giorni non siano lontani dai 17 mila, obiettivo per fine aprile del generale Figliuolo.
Poi ci sono i racconti di quello che è accaduto.
A Bono (Goceano) il sindaco è stato costretto in pochi giorni a ordinare due volte la zona rossa: quando ha allentato le restrizioni, giovani e vecchi hanno riaffollato i bar. E si è andati velocemente verso la crescita dei contagi. Che poi è diventata esponenziale
A Olbia con 600 positivi avrebbero dovuto esserci almeno 2 mila persone in isolamento volontario, invece ne risultavano meno di 300: gli altri «liberi» di contagiare.
Infine, c’è un racconto che viene da Sassari: un medico ha visto in un supermarket un suo paziente positivo e lo ha fatto chiamare: «Il signore che è positivo si presenti al box informazioni…». Si sono presentate sette persone.
A Cagliari il primo fine settimana bianco migliaia in movida. E in un b&b dell’Ogliastra irruzione dei carabinieri, 18 minorenni festeggiavano con alcol, uno ha dovuto essere ricoverato in ospedale. E alla fine questo è il risultato. Non è strano che poi si finisca in zona rossa.
(da La Notizia)
Leave a Reply