I SOLDI DI ESSELUNGA ALLA ONLUS LEGHISTA NEL MIRINO DEGLI INQUIRENTI
40.000 EURO VERSATI A “PIU’ VOCI”; UN ESCAMOTAGE PER FINANZIARE LA LEGA
I pubblici ministeri di Milano indagano sui soldi di Esselunga alla onlus leghista PiùVoci.
Lo scrive oggi il Fatto Quotidiano, che ieri, in un articolo a firma di Gianni Barbacetto e Valeria Pacelli, avevano rivelato l’indagine nei confronti dell’associazione presieduta dal tesoriere della Lega Giulio Centemero.
L’inchiesta riguarda 40 mila euro versati da Bernardo Caprotti, il patron della Esselunga, poi scomparso nel settembre 2016.
I pm milanesi hanno aperto un fascicolo “a modello 44”, cioè con l’indicazione del reato — finanziamento illecito — ma per ora senza alcun nome di persona indagata.
§Esselunga ha regolarmente iscritto a bilancio l’erogazione come finanziamento a Più Voci. Ma i magistrati ipotizzano che si tratti di un modo obliquo per far arrivare soldi alla Lega.
Del versamento di Esselunga si era già occupato L’Espresso.
Secondo quanto riportato dal settimanale, la causale del bonifico di 40 mila euro “versato a giugno 2016 recita ‘contributo volontario 2016’”. All’Espresso la catena di supermercati aveva spiegato che quella somma di denaro “è stata destinata a Radio Padania nell’ambito della pianificazione legata agli investimenti pubblicitari su oltre 70 radio”.
L’ipotesi che i magistrati guidati dal procuratore Francesco Greco stanno verificando è che Centemero fosse alle prese, nel 2015, con la crisi di Radio Padania, l’emittente radiofonica della Lega, che per sopravvivere aveva urgente bisogno di fondi.
Il rischio era però che fosse considerata dai pm un organo del partito, con il rischio che i soldi arrivati sui suoi conti potessero essere sequestrati.
Ecco allora —secondo le ipotesi investigative — l’utilizzo, per la raccolta di fondi per la Lega e le sue attività , di una associazione, Più Voci, che meno facilmente poteva essere individuata come strumento del partito, benchè avesse come presidente il tesoriere della Lega.
(da “NextQuotidiano”)
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