IL BAMBINO MIGRANTE DI BANKSY, L’OPERA REALIZZATA A VENEZIA DALLLO STREET ARTIST, SARÀ SORVEGLIATA 24 ORE SU 24 DA GUARDIE PRIVATE PER IMPEDIRE CHE DEI VANDALI LO DANNEGGINO IN VISTA DEL RESTAURO
L’OPERA È IN CATTIVE CONDIZIONI, LA BANCA IFIS PAGHERA’ LA RIMMESSA A NUOVO
Era comparso nella notte tra l’8 e 9 maggio 2019 a Venezia, nel sestiere Dorsoduro, vicino a Campo di San Pantalon : Il bambino migrante di Banksy (il più famoso street artist al mondo a cui è dedicata fino al 2 giugno una mostra all’M9, il museo del ’900 di Mestre) è apparso però in cattive condizioni sin da subito, essendo stato dipinto a pelo d’acqua, in quella parte inferiore dei palazzi veneziani che di norma viene lasciata non decorata.
Una situazione aggravata negli anni successivi dalle maree e dal moto ondoso provocato delle imbarcazioni a motore che percorrono tutti i giorni il trafficato Rio Novo.
Da ieri Il bambino migrante di Banksy, con giubbotto di salvataggio e torcia di segnalazione, è «sotto tutela», vigilato 24 ore su 24 da guardie private, perché si temono atti vandalici in vista del (discusso) restauro.
Una precauzione in qualche modo necessaria da quando l’opera è diventata un’attrazione turistica, facendo lievitare il valore dell’immobile (di proprietà di una società di imprenditori padovani) su cui l’artista britannico realizzò la sua seconda opera in Italia (la prima fu a Napoli).
L’iniziativa è stata presa da Banca Ifis. Un restauro criticato dagli street artist, convinti che i loro murales debbano comunque andare incontro al naturale deterioramento.
(da il “Corriere della Sera”)
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