IL BUGIARDO SERIALE INSISTE CON LA BUFALA DELLA SVIZZERA CHE TI ACCREDITA 500.000 FRANCHI CON UN FOGLIO
SMENTITO PERSINO DAI MEDIA SVIZZERI, SALVINI CONTINUA A RACCONTARE BALLE
Matteo Salvini è uno di quei bugiardi pericolosi perchè evidentemente crede alle fregnacce che racconta. Per questo oggi su Facebook, lamentandosi dei problemi di accesso al sito dell’INPS nel giorno in cui bisogna compilare il modulo per i 600 euro ai professionisti, torna a raccontare agli italiani la bufala della Svizzera che ti accredita 500mila franchi se compili un foglio.
“In Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi (equivalenti circa a 500.000 euro) sul conto, in Italia milioni di Italiani in coda virtuale…”, scrive stamattina Salvini soffiando sul fuoco dei problemi tecnici del sito dell’INPS come soltanto un vero statista sa fare.
Ne avevamo parlato all’epoca in cui il Capitano aveva proposto Draghi premier: come ha spiegato Butac, si tratta di un paragone insensato: quello svizzero è “Un credito garantito al 100% dalla Confederazione fino a 500’000 franchi (10% della cifra d’affari annuale) a tasso di interesse dello 0% annuo per il primo anno”, “ovvero un modulo, dedicato agli imprenditori, per richiedere un credito (non soldi regalati quindi) fino a un massimo di 500mila franchi (sulla base del fatturato annuale dell’azienda che ne faccia richiesta) a interessi zero per il primo anno, soldi che non necessitano di garanzie in quanto garantiti dallo stesso Stato”.
In Italia abbiamo il Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, fondo che come spiega il Sole 24 Ore serve proprio a dare garanzie pubbliche per i prestiti alle imprese. Il Fondo è stato modificato proprio per l’emergenza coronavirus, riporto dal Sole:
“La parte relativa alle garanzie pubbliche per i prestiti alle imprese è tra le più corpose del provvedimento. Le modifiche relative al Fondo centrale Pmi dureranno nove mesi e si applicheranno anche ad agricoltura e pesca (l’Ismea contribuirà con 100 milioni). La garanzia sarà a costo zero per tutte le imprese e i professionisti.L’importo massimo garantito per singolo beneficiario viene raddoppiato rispetto alle regole attuali e passa da 2,5 a 5 milioni, nel rispetto delle regole di autorizzazione Ue.
L’estensione a tutte le tipologie di operazioni della copertura massima (80% in garanzia diretta e 90% per controgaranzia dei Confidi) vale solo fino alla concorrenza dell’importo di 1,5 milioni mentre per la parte residua fino al tetto di 5 milioni dovrebbe continuare ad applicarsi quanto disposto dall’attuale modello di rating del Fondo.
Il Fondo esiste dal 2000.
Ma a dire che è una bufala è stata anche, il 30 marzo scorso, il sito TvSvizzera:
Il sistema predisposto dal Governo svizzero prevede effettivamente l’erogazione di crediti fino a 500’000 franchi (e al massimo fino al 10% della cifra d’affari del 2019) per le imprese che soddisfano determinati requisitiLink esterno. Il credito, garantito al 100% dallo Stato, può essere ottenuto presso tutte le banche che hanno accettato le condizioni di fideiussione previste dall’ordinanza federaleLink esterno.
Non si tratta però di un aiuto a fondo perso, bensì di un credito ponte. Il tasso d’interesse applicato a questi crediti è pari a zero, ma le aziende devono rimborsarli entro cinque anni. La volontà del Governo è di mettere a disposizione aiuti “senza incorrere in lungaggini burocratiche”. La procedura è effettivamente piuttosto semplice: basta iscriversi nell’apposito sitoLink esterno, completare sette passaggi e presentarsi poi con la richiesta di credito presso una banca.
L’azienda deve, ad esempio, autocertificare di “subire perdite di fatturato sostanziali in seguito alla pandemia di coronavirus”. “Se in un secondo momento, dopo un controllo effettuato a posteriori, le informazioni dovessero rivelarsi false, vengono inflitte multe (fino a 100’000 franchi)”, precisa il Dipartimento federale delle finanze (DFF) nella lista di domande e risposteLink esterno.
L’entità delle fideiussioni garantite dalla Confederazione è stimata in 20 miliardi di franchi. Il programma non viene però finanziato stampando moneta e la sovranità monetaria della Svizzera non ha nulla a che vedere con il piano varato dal governo.
(da “NextQuotidiano”)
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