IL CAPOLAVORO DI GIORGIA MELONI: IN UN COLPO SOLO SI È INIMICATA NON SOLO LA FRANCIA, MA ANCHE LA SPAGNA
IL PRIMO MINISTRO SANCHEZ RIMPIANGE DRAGHI E NON PUÒ FARE CONCESSIONI AI SOVRANISTI DI “VOX”
Dopo la prima presa di contatto, che risale a un paio di settimane fa, Pedro Sánchez ha sottolineato come Giorgia Meloni parli «un ottimo spagnolo». Ma evidentemente non sono sufficienti le affinità linguistiche per intendersi. È bastata la prima grave crisi, che già contrappone in modo frontale Roma e Parigi e semina scompiglio in Europa, perché Madrid prendesse le distanze dal suo tradizionale alleato.
Del resto, in quella dichiarazione congiunta sulle «Ong fuorilegge », firmata da Italia, Grecia, Malta e Cipro, c’è appunto un grande assente, la Spagna, che è il quinto membro del gruppo Med5 impegnato da tempo nella ricerca delle soluzioni più efficaci al problema migratorio.
La Spagna «non può sostenere proposte che premierebbero i Paesi che non rispettano i loro obblighi in termini di diritto marittimo internazionale e che andrebbero a discapito di quelli che, come la Spagna, rispettano i loro obblighi e salvano vite con risorse pubbliche», ha detto all’Ansa un portavoce del Ministero dell’Interno di Madrid.
Una presa di distanze netta che rischia di scavare un solco tra due Paesi da sempre uniti da interessi strategici comuni.
L’irritazione è palese anche nelle parole del ministro degli Esteri José Manuel Albares che, intervistato dal Periódico de España , riflette: «Assistiamo a un aumento del numero di migranti che cercano di raggiungere l’Europa tranne che attraverso una rotta: la Spagna. Perché? Perché abbiamo una lunga e solida collaborazione con i Paesi di origine e di transito».
(da agenzie)
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