IL CARABINIERE VARRIALE ERA GIA’ IN PIAZZA MASTAI UN’ORA PRIMA DELLA CHIAMATA AL 112
CI SAREBBE STATO UN PRIMO INTERVENTO CON ALTRI TRE MILITARI PER UNA DIVERSA SEGNALAZIONE… NON SI CAPISCE PERCHE’ NEL SECONDO CASO, BEN PIU’ PERICOLOSO, FOSSERO SOLO IN DUE E IN BORGHESE
“Dall’annotazione del carabiniere Varriale emerge che poco tempo prima di ricevere l’incarico di effettuare l’operazione in abiti civili, alle ore 1,19, era intervenuto in piazza Mastai su ordine del maresciallo Pasquale Sansone che gli riferiva di trovarsi sul posto insieme ad altri operanti per la ricerca di un soggetto che si era sottratto all’identificazione dandosi alla fuga dopo aver consegnato ai militari un involucro di colore bianco contenente una compressa di tachipirina”.
Ad aggiungere un nuovo particolare sulla notte in cui è stato ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega è l’ordinanza con cui il gip della Capitale, Chiara Gallo, ha disposto il carcere per i due cittadini americani Christian Gabriel Natale Hjort e Finnegan Lee Elder, accusati di concorso in omicidio per aver ucciso con 11 coltellate il militare.
“Sul posto – continua il giudice – veniva identificato Sergio B. che riferiva di essere stato vittima di un borseggio operato da due persone che dopo il furto si allontanavano a piedi in direzione lungotevere altezza ponte Garibaldi. Precisava inoltre che all’interno della borsa che gli avevano asportato era presente il suo cellulare documenti ed altri effetti personali. Al momento gli operanti invitavano Sergio B. a sporgere denuncia presso un qualsiasi ufficio di polizia e riprendevano il normale servizio”.
Nell’ordinanza del gip viene poi riportata la ricostruzione fatta da Varriale di quello che acade in via Pietro Cossa, in Prati, dove Cerciello verrà accoltellato a morte. “I due soggetti, notati di un atteggiamento palesemente guardingo e sospettoso, venivano da noi repentinamente avvicinati. Contestualmente ci qualificavamo come appartenenti all’Arma dei carabinieri attraverso anche l’esibizione dei nostri tesserini di riconoscimento. Ma i due – aggiunge – ancor prima di procedere a una qualsiasi forma di regolare controllo ci aggredivano fisicamente per vincere un nostro tentativo di bloccaggio”.
“Le concitate fasi della lite si svolgevano con estrema rapidità e violenza”. Il carabiniere ricorda di essere stato “aggredito dal soggetto con la felpa nera” che “dimenandosi fortemente con calci, graffi e pugni riusciva a liberarsi dalla mia presa. Dopo pochi istanti, notavo entrambi i soggetti che si davano alla fuga in direzione via Cesi e in tale frangente notavo il vice brigadiere Cerciello Rega che perdeva moltissimo sangue dal fianco sinistro all’altezza del petto”. Prima di “accasciarsi al suolo” disse “mi hanno accoltellato”.
(da “La Repubblica”)
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