IL CAVALIERE NON RIMONTA E ALLORA BUSSA ANCHE AL TG3: OSPITE DELLA BERLINGUER
IL TENTATIVO DI BUTTARSI A CAPOFITTO SULL’AREA DEL NON VOTO… IL NUOVO CONTRATTO CON GLI ITALIANI: “SE FALLISCO MI RITIRO”
Altro che rettore della Bocconi, Mario Monti è un «professorino » capace solo di guardare l’economia «dal buco della serratura della sua aula».
Silvio Berlusconi prosegue nella campagna di demolizione della figura del premier e stavolta sceglie di colpirlo negli affetti, prendendo di mira i trascorsi accademici di cui il presidente del Consiglio è sempre andato fiero.
Con il cosiddetto «centrino» di Monti il Cavaliere non vuole avere nulla a che fare, nè considera possibile collaborare con «personaggi come Fini e Casini».
Il giorno dopo l’avvio ufficiale della campagna elettorale, Berlusconi torna ad occupare la tv.
Il lieve malore di due giorni fa e gli antibiotici alterano la voce dell’ex premier al Tg1. Il repertorio è quello solito.
Monti non è giudicato neanche in grado di investire un’eventuale vincita di «cinquanta mila euro al Totocalcio», mentre Pierluigi Bersani è ridotto al rango di «politico di mestiere».
A Nichi Vendola, invece, Berlusconi augura un viaggio di solo andata in terra di «comunismo ortodosso: mi piacerebbe mandarlo nel paradiso comunista della Corea».
Ma è con Monti che è ormai conflitto aperto.
Berlusconi non ha gradito le avances rivolte dal premier a un Pdl deberlusconizzato, l’ha considerato un affronto personale.
Ma in privato ha anche sottolineato l’atteggiamento ondivago dell’ala moderata del Pdl: «Volevano diventare montiani, oggi sembrano più berlusconiani di me…
«.Il Cavaliere è costretto ad alzare i toni, sa che i sondaggi sono inchiodati ormai da giorni e non accennano a migliorare. Nelle prime settimane di campagna ha recuperato un po’ di terreno, ma nessun istituto demoscopico segnala un nuovo sprint. Il 20% è considerato già un traguardo difficile da superare, così gli ha spiegato la sondaggista di fiducia.
Eppure l’ex premier continua a sperare: «Abbiamo recuperato 10 punti in meno di un mese». Ora la mission diventa buttarsi a capofitto sull’area del non voto, perchè «quasi il 50% sono elettori che nel 2008 ci avevano dato il loro voto».
A Palazzo Grazioli le tentano tutte pur di accompagnare lo sforzo del leader. Accettano qualsiasi intervista, si propongono a moltissime trasmissioni.
La prossima settimana, ad esempio, Berlusconi sarà ospite di Bianca Berlinguer durante il Tg3 e si offrirà agli ascoltatori del programma radiofonico “Un giorno da pecora”.
Gli ambasciatori berlusconiani stanno anche ragionando con Ballarò e Lucia Annunziata in vista di una possibile incursione del Capo.
Il vero nodo resta invece la sfida con i leader delle altre coalizioni.
«Noi accettiamo tutto – spiega Paolo Bonaiuti – mentre da quanto so Bersani non vuole il confronto a due».
Una cosa è il forcing mediatico, altra la volontà di girare l’Italia per tenere comizi nei palazzetti.
La promessa di venti incontri pubblici nelle venti Regioni resterà solo una promessa. Berlusconi si concentrerà soprattutto sulle cinque circoscrizioni senatoriali in bilico, a partire dalla Lombardia.
E proprio in un palasport di Milano si chiuderà la campagna elettorale.
Il tour si concentrerà comunque nella settimana di Sanremo, dal 12 al 16 febbraio, quando l’audience sarà monopolizzata soprattutto dal festival.
Per tirare la faticosa volata elettorale Berlusconi intende far fruttare al meglio anche il nuovo “Contratto con gli italiani”.
Scartata l’ipotesi di tornare negli studi di Bruno Vespa – avrebbe il sapore del ritorno all’antico – si sta ora valutando la location migliore.
Sarà comunque un evento pubblico, cucito su misura.
E non è detto che sia in uno studio televisivo.
Nel testo è prevista anche una clausola finale, con la quale Berlusconi prometterà che, in caso di fallimento, si ritirerà dalla scena pubblica.
Tommaso Ciriaco
(da “La Repubblica”)
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